superfici vitate


Puglia – produzione vino – dati Federdoc 2012 e ISTAT 2013

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Anche il commento sui dati di produzione della Puglia non è facile da scrivere. Nel 2013 c’è stato un recupero ma è facile, guardando il grafico, capire che le buone annate producano sempre di meno: nel 2013 sono stati 6 milioni di ettolitri (inclusi i mosti), nel 2010 furono 7, nel 2005 furono oltre 8 milioni. Nonostante questi “su e giù” un fatto appare abbastanza chiaro: in Puglia si è creato una sorta di zoccolo di vini di qualità, 3 milioni di ettolitri a occhio, di cui 1 di DOC e 2 di IGT, e su questo zoccolo si innesta la fisarmonica dei vini comuni e dei mosti (questi ultimi con una progressione molto preoccupante negli ultimi 2 anni). Il progresso sulla qualità c’e’ stato a cavallo del 2009-2010 (da 2 a 3 milioni, soprattutto grazie alle IGT). Andiamo a vedere i numeri insieme.

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Umbria – produzione vino – dati Federdoc 2012 e ISTAT 2013

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Con una produzione di 900mila ettolitri nel 2013, l’Umbria si è decisamente riportata in carreggiata, come si dice, dopo il crollo registrato nel 2012, ben visibile dal grafico. Esce dal buco molto meglio di come sia entrata, con una produzione di vini DOC e IGT in crescita a discapito dei vini comuni e con un una crescente vocazione per la produzione di vini bianchi, per la prima volta nella storia superiore a quella dei vini rossi. Aggiungo nel post anche la produzione di vini DOC 2012, come riportata da Federdoc, e cioè in modo estremamente incompleto, tanto da non lasciare spazio a ulteriori commenti. Andiamo nel dettaglio dei dati ISTAT.
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Sardegna – produzione vino – dati Federdoc 2012 e ISTAT 2013

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La Sardegna ha prodotto nel 2013 638mila ettolitri di vino, il livello più elevato dal 2007 a questa parte. Qui si concentra la notizia relativamente alla regione, i cui dati sembrano sempre meno attendibili. Come nota a margine, ho levato i dettagli 2012 su DOC/IGT/comuni in quanto chiaramente errati. Inoltre i dati 2012 di Federdoc, che qui pubblichiamo, sono gravemente incompleti, mancando alcune DOC piuttosto importanti. Faccio dunque quello che posso con quello che ho a disposizione… buona lettura per chi è interessato a continuare a leggere.

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I numeri della viticoltura biologica in Italia – aggiornamento 2013

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ISMEA, MIPAAF e Ciheam hanno aggiornato il “SINAB”, cioè il database informativo sulla produzione bio, da cui oggi noi ricaviamo i numeri relativi alla vite. Il database si arricchisce di anno in anno e nel 2013 abbiamo anche una stima della produzione totale bio di uva e vino, circa 4.9 milioni di quintali e circa 3.3-3.5 milioni di ettolitri, pari a una quota del 7% circa della vendemmia 2013. I dati contengono una piccola incongruenza con il passato, relativa alla regione Umbria, ma che non cambia il quadro di insieme. Inutile dire che la viticoltura italiana continua a marciare in questa direzione. Come vedete dalle tabelle e analizzando i dati, circa l’11% della superficie vitata stimata è bio o in conversione (e questo spiega la differenza con il 7% della produzione). Dopo un paio di anni di “riflessione” nel 2013 calcoliamo che gli espianti o l’abbandono del biologico siano scesi, tanto che è prevedibile attendersi ulteriori crescite nei prossimi anni. Nel 2013 assistiamo a una evoluzione particolarmente robusta in Sicilia, che ha aggiunto 9mila ettari e in Toscana, con 3mila ettari aggiunti. Ma andiamo a leggere i dati in particolare.

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Emilia Romagna – produzione vino ISTAT 2013 e dati vini DOC Federdoc 2012

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L’Emilia Romagna ha avuto una vendemmia 2013 come non se ne vedevano da tanti anni. La produzione è balzata a 6.7m di ettolitri, +19% rispetto al 2012 (non distante dal +18% registrato a livello nazionale). Il dato ancora più rilevante però è il dato di confronto con gli ultimi anni, che mostrano una produzione del 12% superiore ai 5 anni precedenti, rispetto a un dato corrispondente per l’Italia del 7%.

La lettura dei dati offre però un ulteriore spunto: dove va tutto questo vino? Quando pensiamo alle tipologie produttive della regione, ci vengono in mente prodotti tipicamente nazionali e meno esportati di altri. Per questo motivo, alta produzione si scontra con un mercato difficile. Credo sia questa la principale spiegazione del declino (in termini relativi) delle produzioni di qualità (DOC) a favore di quelle meno “costose” (IGT e vini comuni). E’ invece molto curioso assistere al cambio di colore della produzione da “più rossi” a “più bianchi” avvenuto nel giro di pochi anni. Andiamo a leggere insieme i dati.

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