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Parliamo oggi dei numeri del Cava, il più famoso spumante spagnolo, che poggia su una struttura produttiva di 6647 produttori e 37924 ettari iscritti alla denominazione, leggermente superiore a quella dello Champagne (34300 ma con 1600 vignerons) per un valore economico della produzione di circa 1.1 miliardi di euro (contro i 4.9 miliardi sviluppati dallo Champagne). Secondo il rapporto del consorzio locale, nel 2018 il valore delle spedizioni è rimasto stabile, mentre sono calati i volumi di circa 8 milioni di bottiglie, da 252 a 244 milioni, essenzialmente a causa della riduzione del mercato domestico, che sembra imputabile più a un fenomeno di “destocking” (cioè di riduzione di scorte di prodotto nella distribuzione). Fatto sta che il mercato spagnolo ha assorbito meno di 80 milioni di bottiglie, mai così poche da quando guardiamo a questa classifica, non compensato dal timido incremento delle esportazioni (+2%). Di questi 244 milioni di bottiglie circa 20 sono di vino rosato e va notato che non stanno crescendo nel tempo. Invece sono 10 i milioni di bottiglie “bio” (o come le chiamano loro “ecologico”), in rapida crescita dai 4 milioni del 2016 e dai 6 milioni del 2017. Anche per il Cava si prospetta dunque uno scenario di crescita di “mix” più che di volume, come per lo Champagne, il che lascia spazio per ulteriori prese di quota di mercato del prodotto italiano, che resta comunque ancora molto focalizzato sul mercato domestico. Passiamo ai dati.