Fonte: i dati utilizzati in queste elaborazioni sono forniti a titolo gratuito al blog da IRI.
Dopo il boom del lock-down (secondo trimestre +9%), le vendite al dettaglio di vino si sono quasi normalizzate nel terzo trimestre (+4%). Dico quasi normalizzate perchè in realtà questo +3.7% è un mix di tra i vini fermi, quasi stabili a +0.9% per via di un ritracciamento dei vini rossi e di bassa qualità, e un andamento molto sostenuto dei vini spumanti, cresciuti del 16%, dunque nel trimestre immediatamente precedente a quello critico, l’ultimo. Sono dati comunque non facili da interpretare, intrisi di effetti mai visti prima, come lo spostamento tra i canali di vendita (Ho.Re.Ca. rispetto alla distribuzione), effetti psicologici di “rivalsa” che hanno determinato un andamento molto migliore delle attese per tutte le categorie di bevande alcoliche: non solo vini, ma birre e aperitivi. Non solo in Italia, ma in tutta Europa, che è più che altri mercati esposta al canale dei bar e dei ristoranti. A che tipo di ultimo trimestre ci avviamo? Probabilmente per le vendite nella grande distribuzione sarà un altro periodo positivo, con i bar e i ristoranti che non lavorano di sera. Ci sarà forse l’incognita dei vini spumanti che in periodo di lock-down hanno avuto un andamento meno positivo di quello dei vini fermi. Tutto considerato, è possibile che la crescita del 7% di questi primi 9 mesi possa confermarsi anche per fine anno. Passiamo all’analisi dei dati.
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- Le vendite di vino nella GDO nel terzo trimestre sono cresciute del 3.7% a 618 milioni di euro, per un volume di 1.79 milioni di ettolitri, +0.8%. Il saldo dei primi 9 mesi raggiunge quindi 1.9 miliardi di euro e un +6.7%, mentre per i volumi il periodo gennaio-settembre ha totalizzato 5.66 milioni di ettolitri venduti, +5.1%.
- Come anticipavamo sopra l’andamento è meno positivo per i vini fermi, che nel terzo trimestre sono cresciuti solo dell’1%, con i vini bianchi a +2.6%, i vini rosati +1.5% e i vini rossi invece in calo dell’1%, in un periodo stagionalmente poco rilevante per la categoria. Si ristabilisce invece la solita gerarchia che vede i vini di qualità guadagnare mercato contro i vini comuni, dopo il rimescolamento delle carte del lockdown: nel terzo trimestre i DOC/DOCG sono a +2.3%, gli IGT a +1.4% e i vini comuni calano del 3%. Nei primi 9 mesi del 2020 il 53% dei vini fermi venduti sono DOC/DOCG, il 27% IGT e solo più il 20% sono vini comuni.
- Nel segmento degli spumanti le categorie che guidano la crescita restano gli Charmat secchi e i metodo classico, entrambi in crescita del 17% nel terzo trimestre, mentre gli spumanti dolci si sono fermati a un +2% e ormai rappresentano meno del 10% della categoria. Il segmento degli spumanti arriva dunque al suo trimestre critico con una crescita dell’11% sui 9 mesi, fatta da un +14% per gli Charmat secchi, un +10% per i metodo classico e un calo dell’8% degli spumanti dolci.
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