Nonostante un colpo di coda nella parte finale dell’anno, guidato da un andamento meno negativo dei vini di fascia bassa, le vendite al dettaglio di vino nella GDO sono cresciute nel 2015 di un magro 1.3%. Perchè “magro”? Perchè per la categoria “vino” ci aveva abituato a andamenti leggermente migliori delle vendite al dettaglio in generale, soprattutto grazie al processo di “premiumizzazione” dei consumi, che si era interrotto soltanto nel periodo della crisi globale del 2009. Dunque, se confrontiamo questo +1.3% su tutto il 2015 con le vendite al dettaglio ISTAT, che si riferiscono al periodo Gennaio Novembre, troviamo un andamento leggermente migliore delle vendite al dettaglio totali (+0.8%) e un andamento in linea al +1.3% della categoria food. Bisogna però considerare che la GDO viaggia a un ritmo doppio di questo, +1.7% e questo sarebbe il dato corretto da considerare a confronto con il +1.3% pubblicato da ISMEA e fornito da IRI.
Il quadro, comunque, sembra meno negativo di quello che avevamo disegnato sui dati gennaio-ottobre. Gli ultimi due mesi dell’anno mostrano un rimbalzo del 2.2%, caratterizzato soprattutto dall’inversione della tendenza (da negativa a positiva) dei vini fermi, mentre gli spumanti nel periodo più importante dell’anno, segnano una crescita leggermente meno marcata rispetto al dato superiore al +7% circa dei primi 10 mesi dell’anno. Andiamo a leggere qualche dato insieme.
- Le vendite in GDO nel 2015 crescono dell’1.3%, con un incremento egualmente suddiviso tra prezzo e volumi.
- I vini fermi sono stabili (+0.2%), mentre i vini spumanti chiudono con un progresso sull’anno del 6.5%. Lo scenario mostra un prezzo-mix sostanzialmente stabile e crescite guidate dai volumi per il segmento spumanti.
- Tra i vini fermi, l’andamento più positivo resta quello dei vini di qualità, DOC/DOCG, che crescono del 2.7%, interamente grazie al prezzo mix. Migliora anche l’andamento dei vini IGT, che erano stati molto negativi nel 2014, con un -0.2%, in questo caso caratterizzato da un leggero progresso dei volumi e un andamento negativo del prezzo-mix.
- I vini da tavola sono invece in calo del 4%, interamente causa dei prezzi, che ritracciano parzialmente dopo i fortissimi incrementi del 2012-2013 (vedere tabella).
- Nel segmento degli spumanti si chiude un altro anno molto positivo a +6.5%. La crescita è meno significativa del 9% del primo semestre e del 7.5% dei primi 10 mesi, ma dobbiamo ricordare che i numeri in valore assoluto non sono costanti nei mesi e che gli ultimi due mesi sono quelli più pesanti, il che indica un rallentamento ma non così marcato come lascerebbe intendere la matematica.
- Ho pubblicato anche i dati relativi all’andamento delle categorie per colore (in realtà ci sarebbero anche i rosati, ma non ho trascritto i dati… mi sto impigrendo…). Il quadro indica un andamento più favorevole dei vini bianchi rispetto ai rossi: nel segmento DOC +4% contro +2%, negli IGT +2% contro -2%. Lo stesso era capitato nel 2014: andrebbero fatte delle considerazioni su come le abitudini alimentari, che svoltano verso cibi più leggeri e dietetici e le abitudini di consumo, che cambiano da un consumatore abituale a uno sporadico e dal vino a pasto al vino anche fuori pasto, possono incidere sulla domanda di vini per colore… ho la sensazione che la categoria dei vini binachi possa essere nel medio termine più favorita di quella dei vini rossi…