Vendite al dettaglio di vino in Italia – aggiornamento ottobre 2015

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Commento oggi con un po’ di ritardo i dati sulle vendite italiane di vino fino a ottobre 2015, che purtroppo ISMEA non ha più riportato nella sua usuale pubblicazione trimestrale, per includerli invece nella presentazione del nascente “Osservatorio del Vino Italiano” del 10 dicembre. L’ho per caso trovato qualche giorno fa. Tornando sull’osservatorio, come ha avuto modo di dire il presidente Domenico Zonin (presidente di UIV): “il primo e unico punto di riferimento istituzionale per la raccolta, l’analisi, il commento e la diffusione dei dati statistici del settore vitivinicolo, sia sul fronte produttivo che su quello dei mercati interno e internazionale. Si tratta di un’iniziativa inedita per il nostro Paese e di fondamentale importanza per un comparto produttivo che oggi rappresenta l’eccellenza dell’intero “sistema Italia”, ma che soffre la mancanza di un fonte di rilevazione, commento e diffusione di dati statistici del settore fondati e garantiti istituzionalmente”.

Passiamo alle vendite al dettaglio che rispetto al solito aggiornamento trimestrale questa volta sono su 10 e 4 mesi, cioè gennaio ottobre e luglio-ottobre (nostra elaborazione). Che l’estate non sia andata bene lo si scorge subito: a giugno le vendite crescevano quasi del 2%, a ottobre (sempre partenza gennaio) erano a +1%. Questo “implica” un quadrimestre luglio-ottobre a -0.6% circa per le vendite di vino nella GDO che sono raccolte da IRI. Di più, questa negatività è accentuata dal fatto che le vendite al dettaglio italiane stanno accelerando: secondo ISTAT, sono passate da +0.4% a +1% tra il primo semestre e i primi 10 mesi. In altri termini, le vendite nei 4 mesi hanno fatto circa +2.5%. Volete che aggiunga benzina al fuoco, visto che non sono di buon umore? Bene, vi ricordo che le vendite di vino sono quelle della GDO mentre che le vendite al dettaglio ISTAT includono sia la GDO che il segmento tradizionale. La GDO va “strutturalmente” meglio del commercio tradizionale. Il +1% di sopra è +2% per le grandi superfici e +0% per il tradizionale. Se volessimo quindi essere più corretti nell’analisi, aggiungeremmo anche questo fattore: le vendite di vino sono state negative nella forma di commercio che funziona meglio… allora andiamo a leggere i dati.

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  • Le vendite di vino a ottobre sono cresciute dello 0.9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con un impatto circa equivalente di volumi e prezzi. Ne deriva un quadro per il periodo luglio-ottobre calante dello 0.6% circa, essenzialmente dovuto a un calo dei volumi, che fino a giugno crescevano di oltre l’1%.
  • Come abbiamo già osservato nei post precedenti, i vini DOC e gli spumanti sono i principali fattori di crescita. A ottobre erano in crescita del 2.6% e del 7.5% rispettivamente. Ne deriva un quadro positivo anche nel periodo estivo, in cui i vini DOC sono cresciuti del 2% e gli spumanti del 6.5%. I due ultimi grafici però vi chiariscono le diverse “origini” della crescita. Un puro effetto prezzo mix per i vini DOCG, che si materializza anche quest’anno (2.7% nei 10 mesi e 3.9% in estate), e un puro effetto volumi per i vini spumanti (+8% nei 10 mesi +6.4% nel semestre). In altre parole, i volumi dei vini DOC sono stabili e i prezzi degli spumanti altrettanto.
  • Cosa ha fatto la differenza durante l’estate? Lo potete vedere chiaramente nel grafico di apertura, dove analizziamo il dettaglio dei vini fermi. Sono i vini IGT che dopo un primo semestre di leggera crescita sono tornati a mostrare un andamento decisamente calante. Nei 4 mesi si può stimare siano calati del 5%, addirittura peggio dei vini da tavola che continuano la loro lenta discesa al ritmo del 4% annuo o giù di lì.
  • Vi lascio con il tabellone finale dove trovate tutti i dati.
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Fondatore e redattore de I numeri del vino. Analista finanziario.

2 Commenti su “Vendite al dettaglio di vino in Italia – aggiornamento ottobre 2015”

  • Marco Tondi

    Ciao Marco,
    molto interessante e precisa come tutte le tue analisi, continua la corsa degli spumanti credo trainata dal Prosecco e dal Metodo Classico e Franciacorta.
    Peccato che manchino i dati del canale tradizionale che per quanto riguarda il valore sicuramente darebbero un idea più completa e reale.
    Per quanto riguarda la mia realtà le vendite nel canale tradizionale sono andate molto bene.
    Un caro saluto
    Marco

  • bacca

    Ciao Marco, buon anno.
    Grazie del tuo feeedback.
    Il canale tradizionale è difficile da tracciare “lato cliente”, mentre è più facile “lato fornitore”, dove mi sembra che il nascente Osservatorio di UIV e ISMEA dovrebbe produrre qualche dato…
    Spero a presto!
    bacca

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