
Cavit ha chiuso il 2015 (a maggio) con un leggero incremento delle vendite, essenzialmente legato alla crescita all’estero e del segmento degli spumanti. Dal 2015 la cooperativa deve redigere il bilancio consolidato a seguito dell’acquisizione di Kessler Sekt, l’azienda spumantistica tedesca acquistata nel giugno 2013 che dovrebbe integrarsi perfettamente con Cavit, potendo usufruire della sua produzione di vini atti a diventare spumante. L’impatto non è stato dirompente (circa 5/6 milioni di vendite su un totale pre-acquisizione di 159 milioni, quindi +3/4%, diventati 6.6 milioni nel 2014/15), ma nel post troverete un doppio 2013/14, il primo solo Cavit e il primo con Kessler Sekt consolidata (a dire il vero solo per 11 mesi ma l’impatto dovrebbe essere marginale). Nell’ambito dell’attività della cooperativa, va segnalato l’importante incremento (+16%) della remunerazione dei soci, reso possibile dall’ulteriore miglioramento della struttura finanziaria. Le prospettive per il 2015/16 sembrano migliorare: nel primo trimestre (maggio-agosto) l’evoluzione del fatturato è in accelerazione (+6.6%), con l’Italia a +2.2% e l’estero a +8%. Andiamo a leggere qualche numero insieme.

- Il fatturato cresce a 167 milioni di euro, +1.8% rispetto allo scorso anno. Se togliessimo Kessler, il fatturato della sola Cavit sarebbe 160 milioni, +1% rispetto allo scorso anno. Grazie all’operazione sale l’esposizione ai vini spumanti, ora al 15% delle vendite (e comunque in crescita a doppia cifra sullo scorso anno), mentre restano stabili le vendite di vini fermi. Dal punto di vista dei mercati, le vendite nel mercato italiano sono stabili, con un incremento nel canale moderno (+5/6%) probabilmente compensato dal canale tradizionale, mentre Cavit sembra perdere terreno in USA, dove il suo Pinot Grigio ha subito una flessione del 2% circa. Le vendite all’estero sono cresciute del 2.5% circa (consolidato contro consolidato), che diventa un +7% se includiamo anche il contributo di Kessler.
- A livello di margini, essendo una cooperativa è difficile dare importanti indicazioni. I margini sono sostanzialmente stabili intorno al 3% a livello EBITDA e ovviamente la cooperativa persegue il pareggio operativo (0.6% margine 2015, compresa Kessler).
- I costi di acquisto delle materie prime crescono però più che le vendite, circa +2.6% contro +1.8%. Cavit ha dichiarato un incremento del 16% della remunerazione dei vini conferiti, mentre i volumi raccolti (vedere ultimo grafico) sono rimasti sostanzialmente stabili a circa 630mila ettolitri.
- La struttura finanziaria mostra un ulteriore miglioramento. A livello consolidato, il patrimonio della cooperativa sfiora i 70 milioni di euro e la posizione finanziaria netta è passata in positivo per 7 miloni di euro (17 milioni di liquidità contro 10 milioni circa di debiti). Vi ricordo che Cavit ha un rapporto debitorio con i soci per i conferimenti di circa 44 milioni di euro (erano circa 42 l’anno precedente).
- Quali prospettive? Il 2015/16 dovrebbe essere l’anno del lancio della nuova Kessler in Germania, con una linea di prodotti rinnovata che beneficia del contributo degli spumanti Cavit. Come vi anticipavo il 2015/16 dovrebbe vedere una accelerazione della crescita del fatturato, che per i primi tre mesi dell’anno (poco significativi peraltro) è cresciuto del 6.6%.


