Delegat’s – risultati 2014

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Per quanto mi renda conto dalle statistiche del blog che a pochi importa di questa azienda neozelandese che produce l’Oyster Bay, famoso Sauvignon (ma non solo) locale, io continuo a seguirla perché ha una strategia pluriennale di crescita sia organica che per acquisizioni nel mondo del vino. E’ un po’ come Advini, ma a differenza di Advini ha risultati chiaramente migliori. Nell’ultimo anno è stata un po’ penalizzata dai cambi, che hanno messo pressione al prezzo medio per cassa venduta, ma continua a crescere, ha fatto una importante acquisizione in Australia e ha reso pubblico i suoi obiettivi di medio termine, che prevedono di far crescere il fatturato dagli attuali 223 milioni di dollari (locali) a 380 milioni nei prossimi 5 anni (giugno 2019). Che dire, speriamo di essere qui per testimoniarlo!

E la Borsa li ha premiati. La capitalizzazione di mercato è salita del 20% rispetto allo scorso anno e ora viaggia sui 460 milioni di dollari australiani (circa 360 americani), circa 10 volte il MOL di giugno 2014 e 12 volte l’utile operativo rettificato storico. Passiamo ai numeri.

 

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  • Le vendite nel 2014 sono rimaste ferme a 223 milioni di dollari, nonostante un progresso dei volumi del 4% a 2.03 milioni di casse, compensato da una riduzione del prezzo medio di vendita da 114 a 110 dollari. Le vendite sono leggermente calate in volume (-1%) in Australia e Nuova Zelanda, dove comunque Oyster Bay resta il numero uno tra i Sauvignon. Sono scese le vendite anche nel Regno Unito, -2%, anche se la performance è meglio delle attese, dato l’aumento di prezzo messo in atto lo scorso anno. La crescita viene dal Nord America, dove le casse sono incrementate del 15% a 770mila, diventando il primo mercato per la società.
  • Come detto ci sono obiettivi importanti: le vendite sono previste crescere da 2 a 3 milioni di casse di qui al 2019, soprattutto nel mercato americano e sfruttando l’acquisizione in Australia (Barossa Valley). Di converso, non sono previste crescere in modo significativo le vendite nel Regno Unito.
  • Tornando ai risultati, il 2014 è andato molto bene: nonostante il fatturato sia stato stabile, il margine operativo lordo aggiustato per non considerare le variazioni di valore delle terre, cresce del 13% a 64 milioni, mentre l’utile operativo aggiustato sale del 17% a 52 milioni. Riaggiungendo 15 milioni di rivalutazioni si arriva al dato dichiarato di 68 milioni.
  • La struttura finanziaria vede il debito salire a 154 milioni, dopo 31 milioni di investimenti, 10 milioni di dividendi, un assorbimento di capitale circolante di altri 33 milioni e una generazione di cassa dell’attività di circa 43 milioni. La leva finanziaria sale da 1.7 a 1.9 volte, entro limiti molto tranquilli, ma deprime un pochino il ritorno sul capitale, che scende dal 20% al 18%, probabilmente colpa del forte incremento del capitale circolante, che ora rappresenta 120 dei 400 milioni di capitale investito.

 

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Fondatore e redattore de I numeri del vino. Analista finanziario.

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