Esportazioni di vino italiano – aggiornamento ottobre 2012

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Incominciamo la settimana con qualche buona notizia dalle esportazioni, che in Ottobre non hanno ancora mostrato segni di rallentamento. Qualche preoccupazione c’è, nel senso che i dati generali di Novembre di Istat cominciano a essere influenzati dal rallentamento della Germania. Come voi sapete benissimo il mercato tedesco è critico per il vino italiano. Vedremo tra un mese. Per ora possiamo dire che Ottobre, un mese stagionalmente molto robusto, è stato eccellente, con un incremento del 14% a valore e volumi molto elevati, quasi stabili rispetto allo scorso anno. Fattori trainanti: gli USA/Regno Unito, i vini spumanti e sfusi. Aree di preoccupazione: BRICs, cioè essenzialmente Russia e Cina (e in minor misura Brasile), dove non si cresce più.

 

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  • Ottobre chiude con 482 milioni di export, +14% e 2 milioni di ettolitri, -1%. Inserendo questi numeri nel progressivo annuo, siamo in crescita dell’8.3% in valore e in calo del 9% in volume. Nell’economia dei 12 mesi, circa uguale: volumi in calo del 7.6% a 21.9 milioni di ettolitri, valore in crescita dell’8% a 4.66 miliardi di euro.
  • Tutte e tre le categorie fanno meglio dell’andamento annuale, ma ciò pare particolarmente significativo per i vini sfusi, che crescono del 26%, contro una crescita dell’8% annua. Come ben sapete, vino sfuso per l’Italia significa essenzialmente Germania (160 milioni sui 420 totali annui), ma va detto che ci sono mercati che stanno diventando interessanti come la Svezia (+42% annuo a 26 milioni), o la Francia, dove vanno comunque 23 milioni di euro (+20%).
  • Nel segmento degli spumanti si conferma il boom degli prodotti DOP, che crescono del 57% nel mese di ottobre, portando a +30% il valore annuo, a 293 milioni di euro. L’Asti spumante continua su un sentiero di leggero calo, -3% a ottobre e -5% in ragione d’anno, che potrebbe diventare un -6/7% se le cose continuano così.
  • Forse l’aspetto interessante degli ultimi mesi è quello relativo alla mancata spinta dei paesi Bric. In Cina, le nostre esportazioni hanno toccato il picco ad agosto 2012 a 75 milioni di euro e oggi sono riscese a 72 milioni. Lo stesso dicasi per i volumi, che sono arrivati a 340mila ettolitri e che sono ridiscesi a 322mila ettolitri. Forse una battuta d’arresto temporanea, vedremo nei prossimi mesi.
  • In Russia invece si sta completando il “rientro” dal boom dei volumi di vino sfuso, che sono balzati da 100mila a 700mila ettolitri per ritornare a 100mila ettolitri negli ultimi mesi. In questo “andata e ritorno” si celano 13 milioni di euro di fatturato perso. Il calo dei vini spumanti ha anch’esso un impatto. Dal picco le esportazioni sono scese di un altro 13 milioni di euro, da 55 a 41-42 milioni di euro. Invece, le esportazioni di vino imbottigliato non sono mai state così elevate, avendo appena superato la soglia dei 60 milioni di euro. Mettendo tutto insieme la Russia è passata da 1.2 milioni di ettolitri a 571 mila in poco più di 1 anno, mentre il valore dell’export è sceso da 120 a 110 milioni, con i vini imbottigliati a compensare il calo di spumanti e vino sfuso.
  • In scala decisamente minore, anche la B di Brasile non sta crescendo più, anzi: le esportazioni sui 12 mesi a ottobre sono 32 milioni di euro, un anno fa erano 35 milioni, con gli ettolitri che scendono da 150mila a 120 mila.
  • Manca la vocale, l’India. Qui facciamo presto: da 1.6 a 1.7 milioni di euro…
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Fondatore e redattore de I numeri del vino. Analista finanziario.

1 Commento su “Esportazioni di vino italiano – aggiornamento ottobre 2012”

  • Stefano Menti

    L’Italia non brilla mai come la Francia (maggiormente in valore), soprattutto in quei paesi emergenti tipo Brasile, Cina e India che possono dare davvero tanto.

    Come scrisse in passato Gianpaolo Paglia di Poggio Argentiera, anch’io penso sia colpa in gran parte delle ns. istituzioni.

    Le piccole aziende italiane, sono abbastanza attrezzate, parlano bene l’inglese e sono preparate ad affrontare il mercato estero.
    Le grandi, hanno risorse per assumere personale qualificato.

    Quando vai ad Hong Kong però e il referente Ice è una persona che parla a fatica un italiano corretto, e porta a suo seguito il traduttore italiano/inglese/cinese in una città dove tutti parlano bene l’inglese, a parte costare di più dei suoi colleghi stranieri, non riesce neanche ad accorgersi se alle sue spalle qualcuno si prende gioco di lui.

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