Banfi ha riportato una perdita nel 2009 a causa della contrazione della domanda, soprattutto dei suoi prodotti di fascia bassa (mentre per il marchio Castello Banfi le vendite sono state stabili). La riorganizzazione che da due anni investe il gruppo, passata attraverso la ristrutturazione dei vigneti e della cantina non ha ancora dato i suoi frutti ma dovrebbe iniziare a darli nel 2010: le vendite dei primi mesi dell’anno sono stati in forte controtendenza. Nel frattempo, Banfi ha subito in modo molto significativo la crisi di questi anni, con il fatturato sceso sotto 50 milioni di euro dai quasi 70 milioni toccati nel 2007. La forte integrazione verticale, con elevati costi fissi (850 ettari di vigneto di proprieta’) hanno determinato il crollo dei margini e l’emergere di una perdita nel corso del 2009. La struttura finanziaria non si e’ pero’ deteriorata, dato che Banfi ha sempre investito tenendo conto della generazione di cassa. Il debito a fine 2009 era poco sopra 40 milioni, con un rapporto molto elevati rispetto al MOL (circa 9 volte), ma ben coperto dal valore molto elevato delle attivita’ (33 milioni di terreni e fabbricati).
Le vendite sono scese dell’11% nel 2009 a 49 milioni, con un calo piu’ marcato della divisione vino a -18% (45 milioni). Le vendite in Europa scendono del 7% a 24.5 milioni (ma con le vendite in Italia sostanzialmente stabili), quelle in Nord America subiscono un calo del 17% a 18.4 milioni, mentre le vendite nel resto del mondo (molto poco significative) si dimezzano. Va meglio la divisione ospitalita’ (hotel, ristorante e enoteca), dove il fatturato scende da 2.6 milioni a 2.4 milioni, con la parte hotel in progresso da ormai due anni a questa parte.

I margini sono in forte ridimensionamento. Il MOL scende da 8.2 a 4.3 milioni, il 9% del fatturato. Siamo ormai molto lontani dal picco di 14 milioni (il 20% delle vendite) raggiunto nel 2007. Va sottolineato che Banfi ha lavorato molto sul contenimento dei costi: il personale e’ sceso da 343 a 316 unita’ e i costi del personale sono scesi da 12 a 10.6 milioni. Con gli ammortamenti stabili a 8 milioni circa, l’utile operativo passa in rosso a 3.4 milioni (dal pareggio del 2008), mentre la perdita netta passa da 1.8 a 4.1 milioni di euro nonostante il calo degli oneri finanziari (da 3 a 2 milioni) e il credito fiscale di 0.9 milioni.

Dal punto di vista finanziario, Banfi ha nel 2009 ridotto gli investimenti in modo significativo (a meno di 2 milioni, cioe’ circa il 3% delle vendite), ha avuto un capitale circolante invariato, riuscendo cosi’ a ridurre il debito netto di circa 2 milioni a poco piu’ di 40 milioni. Anche quest’anno Banfi non ha distribuito alcun dividendo ai suoi azionisti.

Il ritorno sul capitale e’ andato in negativo, ma presumibilmente si tratta di un incidente di percorso. E’ chiaro che con un capitale investito di 142 milioni (in calo dai 149 del 2008) e un patrimonio netto di 102 milioni (che peraltro sottostima il valore vero dell’azienda), Banfi dovrebbe avere degli spazi di recupero molto significativi.