Majestic Wine – risultati 2014/15

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Molte novità quest’anno per Majestic Wine. Sia per i risultati, per niente incoraggianti, che hanno determinato il cambiamento del top management, ma soprattutto per l’acquisizione di Naked Wines, una enoteca online con un modello di business molto peculiare, pagata circa 30 milioni di sterline in contanti, 20 milioni in azioni di Majestic Wines da dare al proprietario, oltre ad altri 20 milioni di sterline “a termine” in base a obiettivi da raggiungere a 4 anni, per un prezzo tra 0.6x e 0.9x le vendite (per un EBITDA in pareggio). Il nuovo amministratore delegato sta dando un’impronta nuova all’azienda: il numero di negozi ritenuto “necessario” per coprire il mercato inglese è sceso da 330 a 250 (perchè aprire luogi fisici di vendita quando tutti si muovono verso il commercio elettronico?), le iniziative di fidelizzazione crescono e si sta mettendo gradualmente in pratica il famigerato “omnichannel”, cioè la fusione dei canali di vendita fisico e online in modo da consentire ai clienti di comprare online e ritirare fisicamente (“click and collect”), di ritornare fisicamente nei negozi i prodotti acquistati online e via dicendo. Dobbiamo guardare con attenzione a questa azienda perchè il commercio al dettaglio inglese è tra i più avanzati del mondo. La stessa Majestic, senza Naked Wines, realizza online il 12.4% delle vendite.

Tornando ai numeri a fine Marzo 2015, le vendite tornano a crescere a parità di perimetro di negozi (+2%), ma gli utili calano sia se visti da un punto di vista strettamente industriale (il margine industriale scende dal 23% al 22.7%), che da un punto di vista puramente contabile, dove l’azienda ha lasciato sul campo circa 2 milioni di sterline per finanziare l’assalto a Naked Wines. Così, gli azionisti sono stati messi a dieta. Niente dividendi per ora (ma di nuovo garantiti fino al 2018).

Gli investitori hanno apprezzato: le azioni trattavano a 3.2 sterline il giorno prima dell’annuncio dell’acquisizione, sono oggi a 4.1 sterline, +30%. Segno che se c’è qualcosa di interessante in cui investire gli azionisti sono più contenti e rinunciano volentieri al dividendo. Passiamo brevemente ai numeri.

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  • Le vendite crescono del 2.3% a 284 milioni di sterline, con un incremento delle vendite a parità di negozi nel Regno Unito dell’1.9% e un incremento dei negozi da 205 a 212, portando quindi a +4% il fatturato al dettaglio inglese. Purtroppo l’attività a Calais in entrata in Inghilterra ha subito l’impatto della sterlina forte, calando del 7% e l’attività sui vini di Bordeaux ha preso una botta del 20%.
  • I margini sono in calo, come dicevamo. Il margine industriale scende al 22.7%, per un valore assoluto di 65 milioni di sterline (-1%), mentre i costi della distribuzione crescono del 6% e quelli amministrativi del 30%, causa Naked Wines. Ne esce un quadro con un utile operativo calato del 22% a 18 milioni, dall’8.5% al 6.5%. Anche dovessimo rimontare i costi non ricorrenti, troveremmo un calo del 13%.
  • La struttura finanziara beneficia della tempistica della Pasqua, che ha fornito circa 8 milioni di euro di minore assorbimento di capitale circolante. Ne deriva una posizione di cassa di 10 milioni di sterline a Marzo 2015, che però come avrete capito si è immediatamente vaporizzata andando nelle tasche (oltre a altri 20 milioni) del fondatore di Naked Wines…
  • Ultimo grafico, così andate fino in fondo, come sarebbero a occhio le vendite di Majestic con dentro Naked Wines: circa 365 milioni di sterline, destinati a crescere senza dubbio grazie a Naked Wines, di cui magari parliamo in dettaglio quest’estate…
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Fondatore e redattore de I numeri del vino. Analista finanziario.

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