Fatturato e utili delle aziende vinicole italiane – rapporto Mediobanca 2010

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Fonte: Mediobanca research
Mediobanca ha pubblicato l’annuale ricerca sul vino (che arrivano al 2008 per i bilanci e al 2009 per il fatturato), cui dedichiamo una serie di post nei prossimi giorni. Vi ricordo che si tratta dei bilanci cumulati di 99 aziende (di cui 27 cooperative), oltre 25 milioni di vendite. Le principali conclusioni che traiamo dalla ricerca sono le seguenti: (1) il 2008 e’ stato un anno negativo, caratterizzato da un rallentamento delle crescita delle vendite e da un calo dei margini; (2) gli utili sono calati del 17% nel 2008, principalmente a causa dell’elevato costo delle materie prime e degli elevati tassi di interesse, parzialmente compensato da minori costi straordinari; (3) in un anno in cui il costo delle materie prime ha avuto un impatto significativo, le cooperative non hanno subito alcun impatto; (4) per il 2009, le indicazioni sono per un calo delle vendite del 3%, soprattutto all’estero. Dato il forte calo del prezzo delle uve e del vino all’origine e’ pero’ lecito immaginarsi che un ulteriore calo degli utili (molto probabile) possa essere in qualche modo mitigato da margini in leggero recupero.



Le vendite sono salite del 2%, con un incremento del 4.6% all’estero e una sostanziale stabilita’ in Italia. Il peso delle esportazioni cresce cosi’ al 46% delle vendite rispetto al 43% del 2004. Il 2008 non e’ stato pero’ il peggiore degli ultimi anni per la crescita: nel 2004 e nel 2005 le vendite erano cresciute soltanto dell’1.2% e dello 0.5% circa.

Dove ci sono problemi e’ dal punto di vista dei margini, sia per quanto riguarda i consumi che per quanto riguarda il costo del personale. Nel primo caso, la forte crescita del costo delle materie prime ha inciso sul valore aggiunto. I consumi sono saliti dal 79.8% all’80.6% del fatturato un livello toccato soltanto nel 2003; come vedremo piu’ in dettaglio nei prossimi giorni, l’incremento e’ stato completamente a carico delle aziende non cooperative, dato che le cooperative non sono influenzate dal costo delle uve e del vino, dato che pagano ai soci conferitori tutto quello che possono. Per quanto riguarda il costo del personale, da ormai diversi anni questa linea mostra una crescita superiore a quella delle vendite: nel 2008 ha sfondato il 10% delle vendite, rispetto al 9.3-9.4% del 2000-2004.

L’effetto combinato di questi due elementi ha determinato un calo dell’utile operativo del 16% a 204 milioni di euro. Se guardiamo al dato piu’ significativo, quelle delle non cooperative, il calo e’ stato del 24%. Sotto l’utile operativo gli interessi sul debito sono cresciuti, sia per gli alti tassi di interesse del periodo che per il debito che continua a salire. L’utile prima delle imposte scende quindi del 35% per il campione totale e del 38% per le aziende non cooperative. L’utile netto cala di meno essenzialmente perche’ nel 2007 erano state contabilizzate delle perdite straordinarie per EUR27 milioni, che quest’anno erano quasi scomparse (EUR2 milioni).


L’ultimo grafico vi rende conto del ritorno sul capitale, in costante diminuzione: nel 2008 il ritorno e’ sceso sotto il 5%, il che sostanzialmente significa “distruzione di valore”: in altre parole, il capitale investito in questo campione di 99 aziende ha un rendimento che e’ inferiore a quello che gli investitori (azionisti e finanziatori) richiederebbero.

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Fondatore e redattore de I numeri del vino. Analista finanziario.

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