L’andamento delle maggiori aziende vinicole italiane – margini e utili 2008

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Fonte: Mediobanca research
Proseguiamo l’analisi dei dati finanziari 2008 delle principali aziende vinicole italiane (qui trovate l’analisi del fatturato). Ci occupiamo oggi dell’utile operativo e del margine operativo, prima di dedicarci in uno dei prossimi post al debito. I dati sono relativi a 17 aziende (oggi escludiamo Campari). I dati aggregati mostrano per il secondo anno un calo dell’utile operativo cumulato: nel 2008 l’utile operativo e’ sceso a 101 milioni, -15%, dopo il -8% del 2007, registrato rispetto al picco di EUR129m del 2006. In realta’ questo numero e’ da scomporre tra le aziende e le cooperative: le cooperative hanno un risultato operativo in leggera crescita (+6% a EUR24m), mentre le aziende private concentrano tutto il calo (-20% a EUR76m). In realta’ questi numeri non dicono tutta la verita’: se ci spostiamo al valore aggiunto (cioe’ l’utile operativo prima del costo del lavoro e degli ammortamenti) il quadro appare meno negativo, soprattutto per le aziende, che hanno avuto un calo del 6% da 257m a 241, contro un -13% delle cooperative da 161m a 140m.


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Due sono le determinati della stabilita’ dell’utile operativo cumulato delle cooperative: (1) il recupero di CAVIRO, che passa da 5 milioni di perdita a 5 milioni di utile; (2) l’incremento di Mezzacorona, che e’ direttamente correlato al forte incremento del fatturato. Dall’altro lato sono andati molto male GIV (da EUR11m a EUR4m) e CAVIT (da 5 milioni a 3 milioni).

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La lettura dei dati delle aziende private e’ ovviamente molto piu’ articolata, dato che in questo caso l’utile operativo e’ un indicatore piu’ “vero” dell’andamento aziendale. Il calo del 20% e’ molto significativo, anche se quest’anno ci sono state delle significative rivalutazioni degli attivi che possono nei prossimi anni far crescere gli ammortamenti in modo “artificiale”.

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Detto questo, mi pare che il quadro ci offra questo tipo di lettura: (1) ci sono ormai solo due aziende, Antinori (vedi recensione bilancio 2008) e Santa Margherita (bilancio 2008) che stanno “tenendo” un margine operativo molto elevato, diciamo sopra il 20%. Tutti gli altri sono abbondantemente sotto al 10%. (2) Nel caso di Santa Margherita i risultati 2008 sono stati ancora migliori, dato che l’utile operativo e’ addirittura cresciuto in valore assoluto. (3) Frescobaldi (bilancio 2008), che fino al 2007 era la “terza forza” nel settore in termini di margini e’ crollata al 5% a causa dei problemi (leggi ritardi) di commercializzazione dei vini di Montalcino: nel 2009 potremmo leggere un bilancio differente. Stessa lettura puo’ essere fatta per Banfi (bilancio 2008)

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(4) In un quadro di margini in calo c’e’ anche qualcuno che va meglio: si tratta di Zonin (bilancio 2008) che torna al 3.3% di margine operativo dal risultato in pareggio dello scorso anno. (5) Il settore e’ passato da 5 aziende su 17 con margini sopra il 10% a 2 aziende su 17 (potremmo forse dire 3 se ricomprendiamo Frescobaldi che viaggiava intorno al 15% nel 2007).


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Cosa dire in conclusione? Il calo degli utili del 2008 era gia’ evidente dai bilanci che abbiamo recensito, ma soprattutto il problema sara’ che il 2009 potrebbe mostrare qualche ulteriore deterioramento, fatte le dovute eccezioni. Quindi, per poter tornare a commentare una “buona annata” per i risultati economici occorre probabilmente attendere il tardo 2011 quando guarderemo ai numeri del 2010! Nella speranza di essere ancora sulla breccia…

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Fondatore e redattore de I numeri del vino. Analista finanziario.

4 Commenti su “L’andamento delle maggiori aziende vinicole italiane – margini e utili 2008”

  • bacca

    Ciao Nicola,

    no, in realta’ questi numeri sono presi da Mediobanca Research, che pubblica ogni anno in Ottobre un rapporto sulle principali societa’ italiane. A sua volta, Mediobanca research (a che io sappia) prende i numeri da un servizio chiamato AIDA che anche io ho provato recentemente in ufficio e che sostanzialmente e’ un immenso database con tutti i numeri dei bilanci (ma senza nota integrativa e informazioni accessorie come la relazione degli amministratori, che sono critici per poter interpretare i numeri).

    Il sottoscritto scarica il PDF, cerca tutte le aziende del beverage, le seleziona escludendo birra, acqua minerale e spirits, aggiunge Santa Margherita, Campari divisione vino (e magari prossimamente Masi, sempre che rispondano alle mie ormai numerose richieste). Tutto da 3 anni a questa parte. Il che consente di fare una dignitosa striscia storica che fa un po’ il punto sul settore.

    bacca

  • Michele

    Complimenti per le tue pubblicazioni, sono molto utili e precise. Ho una domanda da porti,come mai non è presente l’analisi dettagliata del bilancio 2008 del GIV?

  • bacca

    Ciao Michele,
    grazie per il benevolo giudizio.
    L’analisi del bilancio GIV non e’ presente quest’anno semplicemente perche’ non mi hanno mandato il bilancio, nonostante i miei ripetuti tentativi di contattare per telefono e per email la dott.sa Tiziana Mori, responsabile delle comunicazioni del gruppo.

    A presto

    Marco Baccaglio

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