stili di consumo


Le abitudini di consumo durante il Covid – articolo Journal of Wine Economics

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Fonte: articolo Journal of Wine Economics

È molto tempo che non scrivo della associazione AAWE e del Journal of Wine Economics. Ne ho lo spunto oggi, grazie secondo numero 2021 della pubblicazione scientifica, dove c’è un interessante articolo (linkato nella fonte e anche qui) sulle abitudini di consumo di vino e degli spiriti pre e post Covid. L’indagine condotta da un nutrito gruppo di persone (Magalie Dubois, Lara Agnoli, Jean-Marie Cardebat, Raúl Compés, Benoit Faye, Bernd Frick, Davide Gaeta, Eric Giraud-Héraud, Eric Le Furi, Florine Livat, Giulio Malorgio, Philippe Masset, Giulia Meloni, Vicente Pinilla, João Rebelo, Luca Rossetto, Günter Schamel e Katrin Simon-Elorz) prende spunto da un’indagine effettuata su 7324 persone in Spagna, Portogallo, Italia e Francia che hanno risposto a diverse domande.

Bene, se vi interessa l’argomento, proseguite la lettura per le principali conclusioni (riassune in Italiano!) e un paio di grafici (numerosi altri sono nell’articolo originale).

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Evoluzione degli stili di consumo del vino in Francia – studio France Agrimer

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Fonte: France AgriMer

Ogni 5 anni France Agrimer, che è una specie di ISMEA francese, fa un’indagine su 4000 consumatori francesi per sondare gli stili di consumo di vino. Oggi commentiamo i dati relativi al 2010 e cerchiamo anche di confrontarli con quelli dell’Italia, il che ci porta a qualche considerazione interessante, per quanto forse amplificata dalla differenza nella rilevazione statistica. Le principali conclusioni dello studio sono: (1) il consumo di vino continua a scendere e a cambiare di stile. In Francia il ritmo storico di declino è tra i meno pronunciati fra i paesi storici produttori di vino in Europa; (2) la quota dei non consumatori non è cresciuta tra il 2005 e il 2010, ma è prevista in aumento di qui al 2015; (3) tra i non consumatori, gli “irrecuperabili” sono in realtà sono circa il 30%, mentre il 35% di loro in casi eccezionali hanno consumato oppure consumano soltanto spumanti; (3) continua il travaso tra consumatori abituali e sporadici e, all’interno degli sporadici diminuisce la frequenza di consumo; (4) il cambio dello stile di consumo negli ultimi anni sembra riguardare di più i maschi delle femmine, le quali mostrano una stabilizzazione degli stili di consumo; (5) confrontando Italia e Francia sembra che l’Italia sia più arretrata nella curva di evoluzione degli stili di consumo. Ci sono ancora troppi consumatori abituali rispetto agli sporadici, mentre è sorprendente notare come la quota dei non consumatori sia largamente superiore a quella francese, sempre che i dati siano veramente confrontabili. Passiamo ai numeri.

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Analisi del consumo di vino in Italia per fascia di eta’ – dati ISTAT 2011

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La demografia del consumo di vino e come questa si sviluppa nel tempo è molto affascinante. Vi propongo oggi un approfondimento dei dati ISTAT sul consumo di alcolici, con un focus sul vino. Il quadro è stato delineato qualche settimana fa: il consumo di vino è in calo: la quota della popolazione che consuma vino è leggermente diminuita negli ultimi anni, ma soprattutto è cambiato lo stile. Si beve molto meno di un tempo e questo è la vera ragione del calo del volume consumato. Non tutti i mali vengono per nuocere, però: ci sono dei problemini, ma sicuramente anche delle opportunità. L’apparato produttivo deve evolvere per seguire i propri consumatori. I forti bevitori si stanno estinguendo per lasciare posto ai bevitori sporadici. Questo significa che il consumo di vino si sposterà sempre di più sui vini di qualità, ma che ad ogni ettolitro perduto sul vino da tavola se ne aggiungerà forse un decimo in quello a denominazione. Vediamo le statistiche in dettaglio, menzionando che tutti i grafici confrontano 2011 con 2007, per dare un’idea più chiara del cambiamento nel tempo (le variazioni annue talvolta non colgono bene le tendenze). Continua a leggere »