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Frescobaldi chiude il 2016 con un altro bilancio molto positivo, con una crescita delle vendite e degli utili compresa tra il 4% (vendite, per la prima volta sopra 100 milioni) e l’8% (utile operativo), una ulteriore riduzione dell’indebitamento sotto 10 milioni di euro, che consente all’azienda di investire in nuove opportunità. In aprile, Frescobaldi ha chiuso un contratto per l’acquisizione di una tenuta nella zona del Brunello di Montalcino per 8.4 milioni di euro (di cui 4 già spesati nel corso del 2016), mentre l’azienda potrebbe essere chiamata ad acquistare il 4.15% della controllata Ornellaia e Masseto (ora detenuta al 69%) per circa 15 milioni (annotate: per una valutazione di 315 milioni di euro del 100% della controllata). La previsione per il 2017 indica una nuova moderata crescita (sia in Italia che all’estero), che essendo “costruita” su una serie di anni molto positivi segnala l’ottima salute in cui versa Frescobaldi. Prima di addentrarci nei dati, una piccola annotazione: i dati 2015 sono riclassificati per tenere conto di una riforma dei principi contabili che ha leggermente alterato alcune voci del conto economico (trattamento degli oneri straordinari) e dello stato patrimoniale. Poca cosa. Passiamo ai numeri.
- Le vendite crescono del 4.4% a 101 milioni di euro, con un andamento finalmente bilanciato tra l’Italia (+5% a 37 milioni) e l’estero (+4% a 64 milioni di euro). Ciò significa che Frescobaldi è riuscita a ritornare nel mercato domestico ai livelli pre-crisi (vendite stabili sui 5 anni), mentre l’andamento delle esportazioni è leggermente inferiore al ritmo degli ultimi anni (+5.5%), che presumibilmente aveva beneficato della debolezza dell’euro (fattore che nel 2017 potrebbe rappresentare un freno).
- I margini sono in leggero progresso: il margine industriale sale dal 55.3% al 55.6% delle vendite, per un valore assoluto di 56 milioni di euro (+5%). I costi operativi crescono in linea con le vendite, per un MOL di 35 milioni, +6%, mentre gli ammortamenti stabili determinano un progresso dell’8% dell’utile operativo (un grafico con il confronto con il rapporto Mediobanca offre una visione della forte progressione di Frescobaldi rispetto al settore).
- L’utile netto di 16 milioni (+5%) continua a beneficiare di un regime fiscale straordinariamente favorevole dove praticamente le tasse sono assenti (da ormai diversi anni).
- La struttura finanziaria migliora ulteriormente. Nel 2016 sono stati distribuiti 4 milioni di dividendi (rispetto alla distribuzione “straordinaria” di 13 milioni del 2015) e sono stati investiti 12 milioni (incluso un anticipo di 4 milioni per l’acquisizione a Montalcino). Con una generazione di cassa di nuovo superiore a 20 milioni di euro, l’indebitamento netto scende a 8 milioni, il livello della storia recente del gruppo, il che lascia spazio per immaginare nuove operazioni di crescita esterna.
- Il capitale investito di Frescobaldi tocca quindi quota 215 milioni, il che determina un ritorno sul capitale investito stabile intorno al 12%. Data la forte capitalizzazione dell’azienda il ritorno per l’azionista (netto tasse) cresce ancora fino a superare il 9%.
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