Masi – risultati primo semestre 2015

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Il 2016 è partito decisamente bene per Masi, sia guardando ai risultati pubblicati poco prima di Ferragosto, che leggendo la relazione degli amministratori dove si precisa che i contributi OCM alla promozione precedentemente previsti in calo torneranno ai livelli precedenti (nostra stima circa EUR1.5m annui) a partire da Ottobre. Quindi, nel 2017 si dovrebbe vedere un effetto decisamente positivo. Il secondo tema sul tavolo è la proposta del Consorzio dell’Amarone di ridurre le rese del 20% su tutta l’area di produzione, per tenere le scorte sotto controllo. Questo rischio ha determinato un anticipo di acquisti di prodotto semilavorato da parte di Masi (la posizione finanziaria è tornata negativa), che consente di “valicare” i prossimi 1-2 anni indenne dal rischio di avere meno prodotto (o prodotto più costoso). Tornando ai dati del semestre, con le vendite e l’utile operativo in crescita di quasi il 10%, le prospettive per l’anno restano positive. Andiamo ai numeri.

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  • Il fatturato sfiora 30 milioni di euro, +9%. Un forte contributo alla crescita viene dall’Italia, +35% a 4 milioni di euro, anche grazie all’apertura del punto vendita e ristorante a Lazise. Recuperano anche le vendite in Europa, in crescita del 4% dopo il calo del 13% nel secondo semestre del 2015, mentre in America il fatturato cresce dell’8% (+7% nel secondo semestre 2015), il che è un buon dato anche considerando che l’effetto cambio non sta più aiutando Masi.
  • Dal punto di vista delle categorie di prodotto, se il 2015 era stato l’anno degli Amaroni (“top wines” nella categorizzazione di Masi), nel 2016 tornano a crescere i premium wines (la categoria più importante e anche profittevole per l’azienda, essendo per la maggior parte IGT che vengono vendute con una forte connotazione al marchio Masi), +8% a 15 milioni di euro, e i DOC classici, +10% a 8 milioni di euro.
  • Per quanto riguarda il secondo semestre, Masi ha confermato che come di norma le vendite dovrebbero superare il primo. Cio’ significa che un obiettivo di 34-35 milioni di fatturato sembra possa essere raggiungibile.
  • I margini sono in leggero calo, sia per l’eccezionalità del 2015 che per i forti investimenti dell’azienda nel rilancio del prodotto “Modello”, che rappresenta una quota importante dei volumi venduti. Il MOL cresce del 6% a 8 milioni, mentre con ammortamenti pressochè stabili l’utile operativo cresce al medesimo ritmo del fatturato, +9%. Tasse più basse e guadagni su cambi consentono poi a Masi di mettere a segno un forte incremento dell’utile netto (+26%), che però non riveste una grande rilevanza.
  • Dal punto di vista finanziario, il semestre si chiude con un debito di 1 milione circa, rispetto a una cassa di 3 milioni di fine 2015. A determinare l’appesantimento concorrono i dividendi di 3 milioni e un incremento del capitale circolante di 4.5 milioni di euro, derivante dalla decisione di anticipare gli acquisti (oltre 4 milioni di euro se si considerano anticipi a fornitori e incremento del magazzino. Il capitale investito sale così a 107 milioni di euro, che confrontato con l’utile operativo degli ultimi 12 mesi determina un ritorno sul capitale dell’11%, che salirebbe oltre il 15% dovessimo aggiustare i numeri per l’ammortamento dell’avviamento, ancora superiore a 2 milioni di euro annui.

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Fondatore e redattore de I numeri del vino. Analista finanziario.

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