Quest’anno siamo in ritardo sui dati Federdoc, che di per se sono già loro stessi in ritardo. Comunque, stiamo parlando della produzione DOC 2014, quindi di una annata particolarmente difficile dal punto di vista produttivo. Lungi dal fare totali dei dati Federdoc, che anche quest’anno purtroppo contengono diversi buchi (due intere regioni, Basilicata e Molise, oltre a diverse denominazioni), possiamo di che il dato mediano delle prime 60 DOC vede una produzione in calo del 2% circa e che soltanto 15 delle prime 60 denominazioni hanno mostrato un dato in crescita rispetto al 2013. A ulteriore dimostrazione dell’annata, basti dire che la superficie denunciata è cresciuta dell’1%, per le medesime 60 denominazioni, circa metà del campione in crescita. Anche se l’annata è stata “nominalmente” difficile potete subito vedere dal grafico qui sopra che le grandi DOC sono cresciute lo stesso. Il Prosecco ha proseguito la corsa a 2.2 milioni di ettolitri, +5%, mentre secondo Federdoc sia Chianti (e poi Chianti Classico) che Asti sono in crescita di oltre il 10% e per il Chianti, il livello produttivo raggiunto è il più alto dal 2006 a questa parte. Ma andiamo a leggere i dati insieme.
- Il Prosecco è ormai il leader indiscusso della produzione di qualità italiana e lo diventerà sempre di più a guardare dal costante incremento della superficie vitata. Si producono circa 2.24 milioni di ettolitri su 19mila ettari di vigneto, che implica un rendimento di 11700 litri di Prosecco per ettaro vitato e quindi circa 15-16000 bottiglie per ettaro. Se aggiungiamo al Prosecco il Conegliano Valdobbiadene, DOC numero 5 in Italia, che ha una resa del 25% inferiore (12mila bottiglie per ettaro), il mondo della vitigno Glera sviluppa 2.8 milioni di ettolitri e 380 milioni di bottiglie equivalenti. Si tratta di un livello imponente, soprattutto se confrontato con i numeri anche soltanto di tre anni fa: stavamo a 1.9 milioni di ettolitri!
- Dopo il Prosecco troviamo il Chianti, che come dicevamo a 823mila ettolitri tocca un livello mai raggiunto dopo il 2005. Se messo insieme al Chianti Classico arriverebbe a 1.1 milioni di ettolitri, +12% rispetto al 2013, ma sarebbe il più coltivato in Italia con circa 21mila ettari denunciati. Anche tra Chianti e Chianti Classico esiste però una “divisione” simile a quella vista prima: la resa per ettaro del “Classico” è di 5900 bottiglie per ettaro, del 25% inferiore a quella del “grande Chianti” che raggiunge 7700 bottiglie.
- Andando avanti nella classifica troviamo il rimbalzo dell’Asti a 812mila ettotri, +14%, mentre il Montepulciano d’Abruzzo cala del 5% a 811mila ettolitri.
- Poi un salto sul Conegliano a 0.6 milioni di ettolitri, +3%, per incontrare la prima DOC bianca, il Soave, con 0.5 milioni di ettolitri.
- Sono anche in forte calo le due grandi DOC regionali “geografiche” Trentino e Sicilia, entrambe scese a circa 0.5 milioni di ettolitri.
- Per quanto riguarda infine le altre denominazioni di grande qualità, la produzione di Barolo subisce un calo dell’8% a 96mila ettolitri, dovuta a un calo della resa produttiva 2014 da 6800 bottiglie (un po’ uno standard per il Barolo) a 6100 litri per ettaro, mentre per il Brunello di Montalcino la produzione è stata stabile a 77mila ettolitri, con una resa per ettaro stabile intorno a 5300 bottiglie. L’Amarone è scappato fuori dalla classifica perché le due categorie (classico e normale) sono scese sotto 50mila ettolitri ciascuna. Il loro totale fa 91mila ettolitri contro 120mila del 2013, quindi un calo secco del 25%…