
Il secondo trimestre di Constellation Brands ripete in pieno il copione del primo: la birra è protagonista della crescita degli utili, il management decide per la terza volta in 6 mesi di incrementare le attese di utili per l’anno fiscale 2015/16. Il grafico con l’evoluzione dell’utile operativo calcolato sui 12 mesi è un po’ il riassunto del messaggio che deve passare: Constellation Brands è partita un anno fa come un 55/45 birra/vino, oggi siamo vicini a un 60/40 ed è immaginabile che nel futuro la barra si sposti ancora di più alla luce del gigantesco investimento nel nuovo birrificio e nella produzione di vetro. E il vino? Le vendite di vino e spirits vanno abbastanza bene, +3% in termini organici (annullati dall’andamento dei cambi), i margini sono in leggera ma continua crescita, soprattutto grazie al segmento spirits. Nel secondo trimestre è stata completata l’acquisizione di Meiomi, che quindi contribuirà a partire dal terzo trimestre. Dicevamo di un ulteriore incremento delle attese di utili. Siamo partiti con una stima di 4.55-4.75, siamo ora a 5.00-5.20, quindi un incremento del 10% delle attese originarie, soprattutto grazie al segmento della birra. Passiamo ad analizzare i numeri.

- CB ha fatturato 1.73 miliardi di dollari nel secondo trimestre, di cui 1 miliardo nella birra, +15%, 90 milioni negli spirits, +20% e 624 milioni nel segmento vino, -0.3% (di cui +3% crescita organica, a sua volta spaccata in +1.2% volumi e +2% prezzo/mix). se sommiamo i quattro ultimi trimestri ormai CB è diventato un colosso da 6.2 miliardi di fatturato, con un’esposizione al vino per circa 2.4 miliardi di euro.
- Nel segmento vino, il commento del CEO è che stanno andando molto bene i marchi “focus” nel mercato americano, con una crescita delle vendite del 6% nel secondo trimestre, allineata a quanto già registrato nel primo trimestre. Tra i marchi che stanno andando meglio c’è l’italiana Ruffino, che insieme a Kim Crawford, Black Box e The Dreaming Tree stanno crescendo di oltre il 10%.
- I margini sono costantemente in crescita. Nel secondo semestre l’utile operativo tocca quota 479 milioni di dollari, in crescita del 27%. A questo risultato contribuisce soprattutto la birra, che registra un incremento del 45% dell’utile a 304 milioni, mentre il vino e gli spirits (non sono dettagliati separatamente) hanno registrato un incremento del 4% dell’utile operativo a 176 milioni. Come dicevamo… è chiaro da dove viene la crescita.
- Gli investimenti continuano copiosi, circa 1.1 miliardi di dollari nel 2015/16, di cui 1 miliardo di dollari nella birra e 100 milioni di dollari nel segmento vino. La combinazione di questo sforzo fronte investimenti, del pagamento del dividendo (120 milioni nella prima metà dell’anno) e dell’acquisizione di Meiomi (300 milioni di dollari), non ha consentito di ridurre il debito, che resta stabile intorno a 7.1 miliardi di dollari. Dall’altro lato, però, aumentano sia la capitalizzazione delle azioni (ora CB vale 26 miliardi di dollari in borsa) che gli utili.



