I numeri della viticoltura biologica in Italia – aggiornamento 2012

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E’ di qualche giorno fa la comunicazione delle superfici vitate biologiche in Italia per l’anno 2012 da parte del SINAB. Come negli scorsi anni ci focalizziamo sul segmento vino, dove la corsa al biologico non sembra essere così concitata come il battage mediatico lascerebbe intravedere. Pur con una ripresa delle superfici vitate nel corso del 2012 e, sopratttutto, un incremento delle superfici in fase di conversione, i 37mila ettari censiti come “in esercizio” sono ancora inferiori al record di 43mila del 2010. La causa è probabilmente da ricercare nel generale calo delle superficie vitata italiana, dovuta agli espianti. Crescono invece a un livello “mai visto” gli ettari in fase di conversione, che a fine 2012 sono poco più di 20mila. A livello regionale sembra evidente che la crescita sia sempre più circoscritta in alcune regioni del centro-sud, e che in alcune altre regioni dove la penezione è già oltre il 10% della superficie totale, non si vedano più ulteriori progressi. Passiamo al dettaglio dei dati e alla loro suddivisione regionale.

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  • La superficie biologica in Italia raggiunge nel 2012 57mila ettari, in crescita del 9%. L’incremento è molto simile sia per le superfici in fase di conversione, 20400, che per quelle già biologiche, 36937.
  • Una considerazione generale che questi dati mi ispira è quella dell’anno scorso: se ci vogliono 3 anni per ottenere la conversione, e abbiamo stabilmente avuto tra 10 e 20mila ettari in fase di conversione, viene difficiile capire come mai tra il 2006 e il 2012 gli ettari effettivi bio siano passati soltanto da 25-26mila ettari a 35-36mila. Verrebbe da dire che molti degli ettari in conversione non terminano l’iter e che anche molte superfici bio siano espiantate.
  • Passando al dettaglio regionale (dove gli ettari effettivi e in conversione sono purtroppo cumulati e non separabili), ritroviamo la predominanza di Sicilia e Puglia che rappresentano circa il 28% e il 18% delle superfici bio italiane, seguite dalla Toscana al 10%.
  • La Puglia è poi la regione dove nel 2012 le superfici sono cresciute di più, da 8mila a oltre 10mila ettari (+27%). La regione, da sola, rappresenta circa il 48% dell’incremento di 4300 ettari registrato nel 2012. Le altre regioni dove in valore assoluto si registrano i maggiori incrementi sono la Sicilia con 600 ettari circa, la Toscana (800 ettari) e l’Umbria (700 ettari).
  • Possiamo dunque dire che l’ondata di incremento del 2012 è un fenomeno che ha a che fare con Puglia, Sicilia, Toscana e Umbria.
  • Esiste poi una lista di regioni dove il fenomeno sembra in qualche modo essersi smorzato, per quanto la penetrazione delle superfici bio non sia magari così bassa. A livello italiano, le superfici bio sono circa l’8% del totale. Regioni sopra media dove le superfici non crescono più sembrano essere l’Abruzzo, al 12% del totale, la Basilicata, all’11%, ma anche la Calabria, che con il 24% di superfici bio è seconda soltanto al’Umbria a cui va il primato di peso delle superfici bio, il 30%  del totale (dati 2010 del censimento ISTAT).
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Fondatore e redattore de I numeri del vino. Analista finanziario.

7 Commenti su “I numeri della viticoltura biologica in Italia – aggiornamento 2012”

  • andrea antenucci

    Quello che non trovo da nessuna parte è però qualche straccio di numero su quanto vino “bio” poi effettivamente si produce e raggiunge infine il mercato. La mia sensazione – ma, ripeto, mi mancano i numeri – è che molta uva “bio” finisca in mezzo alle altre già al conferimento in cantina. Avere qualche dato aiuterebbe forse a capire quanta superficie “a biologico” è tale a prescindere dagli aiuti specifici dei vari PSR etc. Dove cercare?

  • luca

    dove cercare i dati non so ma la tua affermazione sugli aiuti del PSR al biologico è verissima ed è confermata dai dati dell’articolo. Si fa la domanda per gli aiuti del PSR li si ottengono si fa tutto il periodo di conversione, magari solo per la vigna e non per la cantina, poi non esce mai una bottiglia di vino ottenuto da uve biologiche e finito l’aiuto del PSR si torna alla normalità

  • Alessandro Franceschini

    Ciao Marco,
    quel 57.347 relativo agli ettario bio (certificati+in conversione) però si riferisce a tutto il comparto della vite, anche quello da tavola e da essiccare. L’uva da vino è comunque la maggioranza (55.969).
    Sul numero di quanti vini da agricoltura bio poi prodotti e imbottigliati, quanti finiscano sul mercato e che vendite ci siano, in effetti, dati non ce ne sono. Con i colleghi di Servabo, quando abbiamo analizzato i numeri del vino “naturale” nel libro uscito ad aprile, ci siamo scontrati con lo stesso “vuoto” quando abbiamo analizzato anche il mondo solo bio. Probabilmente con il tempo, quando ci saranno dati sul vino bio e basta, dopo l’ultima legge, qualcosa verrà fuori.

  • bacca

    Ciao Alessandro, tutti commenti sensati e condivisibili. Hai ragione anche sulla questione dell’uva da tavola, ma se cominciamo a spaccare i dati poi perdiamo anche il dettaglio regionale…

    bacca

  • bacca

    Ciao Luca, ciao Andrea, purtroppo questi sono i dati che ci sono e questi ci teniamo.
    In un teorico calcolo, 37mila ettari potrebbero produrre 200-300 milioni di bottiglie di vino…

  • Nicola

    Ciao Bacca,

    grazie per i dati utilissimi sulle superfici biologiche.
    esistono dati sull’export di vino biologico oppure è una categoria che l’ISTAT non monitora?

    grazie mille.

    Nicola

  • bacca

    No, purtroppo l’ISTAT non ha (a meno che non lo abbia fatto negli ultimi 6 mesi) attivato una categoria di questo genere…
    bacca

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