Produzione vini IGT per denominazione – dati 2009-2012

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A mettere in fila i dati degli ultimi anni sulla produzione IGT, un commento appare irrinunciabile: si tratta di una categoria che ha assorbito una buona parte della produzione italiana per portarla dentro una classificazione qualitativa dignitosa, ma negli ultimi anni appare in graduale declino. I dati pubblicati al recente Vinitaly da ISMEA ci dicono che la produzione 2012 è calata del 6%, dopo un calo simile registrato anche nel 2011 e che la superficie dedicata alla produzione è scesa addirittura del 14% a 120mila ettari. Certamente si tratta di un effetto anche relativo alla vendemmia molto scarsa registrata nel 2012, ma il crollo degli ettari denunciati ci fornisce un messaggio un pochino più profondo. Andiamo a leggere i dati.

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  • Il potenziale produttivo 2012 delle IGT è stato di 13.4 milioni di ettolitri, determinato da una produzione di 16.7 milioni di quintali di uva su una superficie denunciata di 120725 ettari. Da questi dati si deduce una resa per ettaro di circa 138 quintali (di uva), in crescita rispetto alla fascia in cui le IGT sono storicamente state di circa 125-130 quintali.
  • 5 IGT sono vicine o sopra il milione di ettolitri: Terre Siciliane, con 2.4 milioni di ettolitri (che secondo questi dati non ha subito la creazione della DOC Sicilia… questi dati non si parlano tanto, però), Veneto con 1.6 milioni di ettolitri, e poi tre IGT poco sotto 1 milione di ettolitri: Marca Trevigiana, Emilia e Salento. Tutte le grandi IGT, salvo Marca Trevigiana, hanno subito un calo, magari leggero, nel 2012, mentre possiamo ben vedere come nel caso di Terre Siciliane il calo sembra essere strutturale.
  • Come dicevamo, le superfici sono in calo, circa 20mila ettari in meno a 121mila. Le due principali IGT hanno perso superficie. Terre Siciliane ha subito un calo da 40mila a 34mila ettari, Veneto da 12mila a poco più di 9mila, mentre le altre principali IGT sono rimaste su livelli quasi stabili.
  • Ci sono IGT in decisa crescita in Italia quindi? Spostando l’analisi sulle superfici invece che sulla produzione, per evitare di incorrere nel problema della scarsa vendemmia, le uniche che mostrano un trend costante di crescita sono Verona, passata in 5 anni da 2400 a 3200 ettari, Toscana, che è negli anni cresciuta da 10mila a 11mila ettari, Terre di Chieti, più piccolina ma comunque passata da 1500 a 1700 ettari, Umbria, che si è stabilizzata nel 2012 ma che è balzata negli anni scorsi da 1600 a 3400 ettari.
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Fondatore e redattore de I numeri del vino. Analista finanziario.

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