Indebitamento e leva delle principali aziende vinicole – dati 2012, MBRes

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Eccoci alla terza e ultima puntata delle classifiche di Mediobanca relative alle principali aziende italiane, dalla quale noi estrapoliamo e integriamo i dati delle aziende vinicole. Ci occupiamo oggi di mettere in fila il settore in base alla salute finanziaria, cioè al livello di debito e alla sua relativa sostenibilità. Chi legge queste pagine forse si annoierà ma il grafico qui sopra, che sembra così complicato posiziona i principali operatori in base a due parametri: quello verticale, rapporta il debito al patrimonio dei soci, “quanto ci hanno messo i creditori rispetto a quanto ci hanno messo i soci”; quello orizzontale rapporta il debito al valore aggiunto, cioè a una misura di generazione di profitti, per dire “quanto è il debito rispetto alla capacità dell’azienda di ripagarlo attraverso la sua attività”. Cosa vedete dal grafico che poi vedrete nei tabelloni interni? Beh, che le due misure sono sostanzialmente correlate, il debito è debito, in fondo. Che come ci si aspetterebbe, le cooperative sono “sopra la linea”, perchè hanno patrimonio a supportare il debito ma non utili; leggerete che ci sono in Italia aziende molto indebitate come Gancia (ricordate un post nel 2008 su queste pagine che parlava della sua ristrutturazione) e di aziende come Antinori che hanno promosso importanti investimenti senza mettere a repentaglio la solidità finanziaria dell’azienda. Insomma, se vi interessa, “voltate pagina” e proseguite la lettura!

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  • Le 20 aziende che includiamo quest’anno nel campione hanno un debito cumulato di 1165 milioni a fine 2012, in crescita di 35-40 milioni rispetto allo scorso anno, in cumulato.
  • Attualmente, l’azienda con i maggiori debiti finanziari in Italia è Antinori, con 163 milioni, che sopravanza Mezzacorona, leader indiscusso fino allo scorso anno. Vi invito però, come ho fatto io, a fare un giro fuori Firenze a vedere da dove viene l’incremento di debito di Antinori. Va da sè che se il debito cresce, Antinori ha una nuova cantina che gli farà crescere gli utili in futuro. Già ora, con un rapporto debito patrimonio di 0.5x e debito/valore aggiunto di 1.8x resta sotto un valore ipotetico medio di debito/patrimonio di 1.1x per le 19 aziende (escludiamo Gancia…) e debito/valore aggiunto di 2.2x.
  • Gancia è fuori scala e gli eventi che sono seguiti, con il cambio di proprietà a favore di questo nuovo azionista russo, potrebbero determinare un nuovo corso per l’azienda. E’ chiaro che una forte ricapitalizzazione sia necessaria.
  • Proseguendo in ordine di livello assoluto di debito, dopo Mezzacorona, in lieve calo, viene GIV che invece ha visto i debiti crescere del 4%, ma con una leva sostanzialmene stabile, poi CAVIRO, con un debito in crescita a 92 milioni (e leva in crescita). Anche qui una spiegazione è dovuta, in quanto l’azienda ha comperato Dallevigne, che non ha contribuito con il suo fatturato ai conti 2012.
  • Cantine Riunite ha 84 milioni di debiti finanziari, +9%, poi viene Giordano con 78 milioni (-6%, per chi non si ricorda un caso di acquisizione da parte di private equity con dei tempi di rientro decisamente più lunghi di quelli che si immaginavano, a mio parere).
  • Per concludere torniamo ai ratio finanziari. Chi ha poco debito rispetto al capitale che ci hanno messo (o hanno lasciato in azienda) i proprietari? Tra le aziende private, certamente Frescobaldi, Banfi, Antinori, Santa Margherita. Tra le cooperative Cevico, Cavit, Cantina di Soave e Cantine Riunite CIV.
  • Quali sono le aziende (questa volta solo le private) che sembrano generare più cassa rispetto ai debiti e quindi apparentemente possono rientrare prima (o spenderne di più tra un po’)? Frescobaldi, Santa Margherita, Banfi e Zonin sembrano essere le meglio messe.
  • Sperando di aver reso un argomento tipicamente ostico un po’ più abbordabile, vi auguro buon fine settimana.

 

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Fondatore e redattore de I numeri del vino. Analista finanziario.

3 Commenti su “Indebitamento e leva delle principali aziende vinicole – dati 2012, MBRes”

  • La macchina del debito ← Trentino Wine Blog

    […] L’allarme non è nostro, ma arriva da un paio di fonti di cui è difficile non fidarsi. Si tratta dei numeri del rapporto Mediobanca relativo alla principali aziende italiane e delle analisi di Marco Baccaglio applicate al settore vino, autore di quello strumento insostituibile per capire cosa c’è dietro una bottiglia, che si chiama I Numeri del Vino. […]

  • bacca

    Purtroppo non sono mai riuscito a procurarmi i loro bilanci. Quindi i commenti sono gioco forza generici.
    Marco

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