La classifica dei grandi marchi di vino nel mondo – aggiornamento 2012

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Come già anticipato da qualche rivista online, la classifica che Liv-ex compila in collaborazione con The Drink Business sui marchi del vino di qualità ha visto una crescente presenza di vini italiani. In realtà non sono soltanto i vini italiani a cantare vittoria: il vincitore come categoria è sicuramente la Borgogna, che sta attraendo l’attenzione dei collezionisti asiatici alla ricerca di alternative meno costose dei grandi Bordeaux. Su tutti, però, si impone una considerazione chiave: il mondo dei “fine wines” mondiali non è più dominato come negli anni scorsi dai Bordeaux, che sono il vero “sconfitto” di questo ranking. Come vedremo in un secondo post, la presenza di Bordeaux in classifica è scesa da 62 vini a 54 vini tra il 2010 e il 2012, quando i vini italiani, su cui ci concentriamo oggi, sono passati da 5 a 9. A proposito, mi sono dimenticato il vincitore: DRC, che lo scorso anno era al numero 5 e due anni fa era al numero 6. Ma andiamo a vedere la classifica più in dettaglio.

 

  • La classifica è guidata nel 2012 da Domaine de la Romanee Conti, davanti a Pontet Canet e Pavie. DRC è intorno al 30esimo posto nella classifica dei giudizi delle guide con 95.1 punti, è terzo in quella del prezzo per cassa a 16341 sterline (in calo del 2%) e secondo nella classifica del valore del marchio, cioè delle casse che gli sono attribuite (7310) moltiplicato per il prezzo, che fa 120 milioni di sterline.
  • Quali marchi guidano le varie sottoclassifiche? Il giudizio più elevato è sorprendentemente per due vini australiani, Henschke e Torbreck, gli unici sopra 98 centesimi, con Giacomo Conterno al terzo posto a 97. La classifica dei prezzi la vince Petrus, con oltre 18mila sterline, seguito dall’americana Screaming Eagle e DRC. La classifica del fatturato la domina Dom Perignon, con 150 milioni di sterline.
  • Che cosa succede ai vini italiani? Crescono, come dicevamo, con 9 prodotti inseriti in classifica. Non c’è più Sandrone, rispetto allo scorso anno, mentre sono entrati Giacomo Conterno al 46esimo posto, Tua Rita al 52esimo e Roberto Voerzio al 69esimo.
  • Ancora più significativo, il miglior italiano classificato è ora al 12esimo posto, ed è Masseto. Lo scorso anno, il migliore fu Sassicaia al 27esimo, che nel 2010 figurava al 21esimo posto.
  • Vi propongo alcuni grafici interessanti. Il primo relativo ai prezzi dei vini italiani: Masseto è di gran lunga il più quotato con 4190 sterline per cassa, seguito da G Conterno con 2400 e Angelo Gaja a 1942. I prezzi dei vini italiani salgono quasi tutti, salvo Voerzio (-5%) e Solaia (-12%).
  • In termini di fatturato, Sassicaia continua a essere il vino italiano di altissima qualità che riesce a combinare dei volumi significativi insieme a Tignanello. Per questi due prodotti, il fatturato supera i 15 milioni di euro. Sono sopra i 10 milioni di euro anche Ornellaia (13), Tua Rita (12) e Solaia (10), mentre Masseto si posiziona a 9 milioni di euro con 2200 casse di vino. Sono invece più piccoli i tre produttori piemontesi.
  • In termini di giudizi delle guide, abbiamo detto di Conterno. Aggiungerei che tutti i vini italiani in classifica si posizionano su un livello molto elevato, con Masseto a 96.6, Voerzio e Tua Rita intorno a 96, quando la “mediona” della classifica dei 100 è intorno a 94.5. Ecco, soltanto Tignanello, dei 9 vini sta sotto media, ma va anche detto che vende a 555 sterline per cassa…
  • Infine, una breve correlazione tra prezzo per cassa e giudizio delle guide. Come vedete esiste una correlazione, naturale direi… Ma potete vedere anche che il vino italiano più buono secondo questa classifica non è in realtà il più costoso… e lo stesso vale per i due australiani da 98/100. Costano 5 volte di meno di DRC…
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Fondatore e redattore de I numeri del vino. Analista finanziario.

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