Esportazioni di spumante italiano – dati primo semestre 2012

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I dati semestrali sulle esportazioni di spumante sono particolarmente positivi. Non solo il segmento viaggia su crescite superiori al 10% (salvo durante marzo e aprile), ma alcuni dei “buchi” quali le vendite di Asti in Russia sembrano in fase di riassorbimento (anche considerando la grande stagionalita’ del prodotto!). Nel semestre l’export di spumanti ha raggiunto 241 milioni, in crescita del 12% (e giusto per “ricordo” le esportazioni totali hanno fatto +7%), con volumi in calo del 10% a poco meno di 800mila ettolitri. Siccome il volume annuo si attesta a 2.1 milioni di ettolitri, vale la pena di ricordare che gli spumanti vendono soprattutto nella seconda parte dell’anno e che quindi il quadro puo’ cambiare rapidamente. Ma andiamo nel dettaglio dei numeri per le categorie usuali.

  • Prese globalmente, le esportazioni dei primi 6 mesi sono state trainate da tre mercati: Regno Unito, +40%, il terzo mercato, Svizzera e Giappone, che sono cresciute del 33% e del 77% rispettivamente. Scende del 34% la Russia (Asti), e sono stabili la Germania e l’Austria. Gli USA sono diventati il primo mercato con circa 46 milioni dei 241 totali.
  • Gli spumanti DOP continuano a superare il record storico. Il ritmo di crescita e’ del 20% circa. In giugno le esportazioni sono state 24 milioni di euro, il doppio dell’Asti. Nel semestre la crescita e’ del 23% a 123 milioni. Come abbiamo detto spesso, la spinta forte qui viene dal Regno Unito, che e’ saldamente il secondo mercato e rappresenta il 19% del totale della categoria nel periodo: la crescita del 58% compensa il “buco” del mercato tedesco a +1% e la crescita relativamente meno spumeggiante del mercato americano (+12%).
  • Nel segmento dell’Asti i numeri sono ancora molto deboli, ma certamente giugno 2012 ha rappresentato un cambio di direzione. L’Asti e’ un prodotto ancora piu’ stagionale nel panorama degli spumanti e questo accentua nelle variazioni percentuali degli scostamenti che, visti in ottica annuale e in valore assoluto, possono essere irrilevanti. Fatta questa premessa, il crollo del 23% dei volumi e del 10% delle vendite a valore del semestre non sono per nulla buoni, anche se molto legati all’effetto Russia, dove la discesa sfiora il 50%. Giugno sembra pero’ aver cambiato direzione. Giusto per tornare sulla stagionalita’, considerate che nei “secondi semestri” degli anni scorsi le vendite di Asti spumante in Russia sono state circa 3 volte quelle del primo semestre.
  • Infine, gli altri spumanti stanno in mezzo, con un export a +17% e un calo del 20% dei volumi.

 

 

 

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Fondatore e redattore de I numeri del vino. Analista finanziario.

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