2015


USA – importazioni di vino – aggiornamento 2015

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L’Italia ha mantenuto la leadership nel mercato americano, per quanto riguarda i prodotti importati dall’estero, con una quota di mercato leggermente superiore al 30% dei 5 miliardi di euro di vino che gli americani hanno comprato all’estero. I dati in realtà sono meno positivi di quello che sembrano, perchè la svalutazione dell’euro rappresenta praticamente tutta la crescita del 20% che vediamo tra il 2014 e il 2015. Traducendo i dati in dollari, infatti, l’import di vino americano cresce dello 0.4% da 5597 milioni di dollari a 5622 milioni. La sfida vera sarà dunque quella del 2016, dove stiamo ancora assistendo a una leggera rivalutazione del dollaro (le stime di consenso sono ancora per un dollaro tra 1.07 e 1.08 in media sul 2016 rispetto a 1.11 del 2015 e 1.33 del 2014), ma che certamente non sarà nemmeno lontanamente paragonabile a quella del 2015. L’unica categoria che cresce anche in valuta locale           è quella dei vini spumanti, +9% nel 2015 in dollari, lo stesso ritmo degli ultimi 5 anni, superiore a quello dell’import totale che viaggia (in dollari) al ritmo del 5% circa. Per questo motivo, la Francia in questi anni sta andando meglio dell’Italia, con una crescita media in euro sul quinquennio del 13% contro il nostro 10%. Dopo questi due paesi, l’Australia si stabilizza grazie al cambio e la Nuova Zelanda continua a guadagnare posizioni. Leggiamo qualche numero insieme. Continua a leggere »

Importazioni di vino in Italia – aggiornamento 2015

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In questo post di inizio settimana guardiamo alle importazioni italiane di vino che hanno chiuso il 2015 con un incremento del 10% a 317 milioni di euro. Sia ben chiaro, il 5% di export è infinitamente di più come numero del 10% di import, quindi la bilancia commerciale continua a migliorare. Il 2015 è stato caratterizzato dalla ripresa delle importazioni di vino spumante, diciamo pure tutto dalla Francia, +13%, ma anche da una ripresa delle (esigue) importazioni di vino imbottigliato soprattutto da Germania e Spagna, mentre per i vini sfusi l’andamento è meno marcato e in rallentamento nella seconda metà del 2015. Forse per la categoria dei vini sfusi la novità rilevante è che si è aperto un canale di importazione dall’Australia che ha preso il posto della Francia come terzo fornitore del nostro paese dietro la Spagna e gli USA. In termini di volume, la crescita è stata meno marcata, +6%. Passiamo a commentare qualche dato insieme.

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Brasile – importazioni di vino 2015

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Sembra assodato che i brasiliani e il vino italiano non vadano d’accordo. E’ quanto ci dicono i dati appena rilasciati su UN Comtrade relativi alle importazioni di vino nel paese latinoamericano, dove il dominio è sempre più nelle mani dei cileni. Il grafico qui sopra ci segnala che non siamo solo noi italiani a non performare ma tutti quanti, schiacciati dalla crescente quota di mercato del Cile.

I dati come al solito sono basati in dollari americani e qui tradotti in euro, ma anche in Real brasiliani; come avvertenza generale, non guarderei ai dati in valuta locale dato che il tasso di inflazione è molto diverso da quello che abbiamo in testa noi, il che significa che ci troveremmo a definire il Brasile un mercato fantastico (+17% annuo in 5 anni) mentre in realtà lo è un po’ di meno (comunque +7% in euro) proprio per via dei differenziali inflazionistici.

Come vi anticipavo il Cile ha rafforzato la sua posizione negli ultimi anni fino a una quota di mercato superiore al 35%, in un mercato relativamente piccolo per i nostri standard (263 milioni di euro nel 2015). L’Italia resta molto indietro, con soltanto 27 milioni di esportazioni ma soprattutto con un ulteriore deterioramento nel 2015, quando le importazioni di vino in Brasile sono calate. E guardando alle vicende molto negative a cui sta andando incontro il Brasile (oltre a una ulteriore pesante svalutazione della moneta), non c’è da ben sperare neanche per l’anno in corso. Leggiamo qualche numero insieme.

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Esportazioni di spumante italiano – aggiornamento 2015

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Mentre le esportazioni di Asti continuano a scendere (probabilmente al livello più basso da 10 anni a questa parte), gli spumanti DOP hanno messo a segno negli ultimi due mesi dell’anno, i più importanti, un “uno-due” da +60%, che ha riportato la lancetta dell’acceleratore per la sottocategoria al di sopra della soglia del 30%. In totale, sono 668 milioni di euro esportati di spumanti DOP su un totale di 985 milioni di euro, il 68% dal 38% del 2010 quando la rilevazione ISTAT è iniziata. Quindi l’export che cresce in modo sano, +17% nel 2015 ma +17% anche mediamente negli ultimi 5 anni, combinando due trend piuttosto estremi: -21% per l’Asti (-5% annuo dal 2010 a questa parte), +32% per gli spumanti DOP (+31% annuo dal 2010). Per questo motivo, l’analisi del totale è piuttosto anomala, dato che mette insieme un bianco e un nero per ricavare un grigio.

Cosa succederà nel 2016? I volumi esportati hanno raggiunto la ragguardevole soglia di 2.8 milioni di ettolitri, +14%, essenzialmente calcando gli stessi andamenti del valore su Asti (-21%) e spumanti DOP (+30%) e un andamento meno marcato per gli altri spumanti (+3%). Con 1.85 milioni di spumanti DOP esportati la sfida del 2016 sarà quella che si sta già vincendo nei vini imbottigliati: crescere di valore senza crescere più di volume. Ma per ora analizziamo i dati 2015.

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Esportazioni di vino italiano – aggiornamento 2015

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Il colpo di coda degli ultimi due mesi dell’anno (1 miliardo di export contro circa 920 milioni dello scorso anno) ha riportato le esportazioni italiane di vino a una crescita leggermente superiore al 5%, che è poi il dato finale di questo 2015. Total 5352 milioni di euro. I confronti con i nostri vicini di casa li vedremo più avanti, ma possiamo già dire che per l’anno appena chiuso abbiamo fatto un po’ meglio degli spagnoli (+4.3%), un po’ peggio dei francesi (+6.8%). Il 2015 è anche l’anno dei numeri “rotondi”: quattro miliardi di esportazioni di vino imbottigliato, un miliardo di spumanti, bilancia commerciale che per la prima volta supera i cinque miliardi di euro. L’unica categoria calante è quella dei vini sfusi, che chiude il 2015 con un calo del 10% in graduale stabilizzazione. La “storia” del 2015 è quindi di esportazioni in graduale recupero. Siamo partiti a inizio anno con dati talvolta negativi, per poi migliorare graduamente durante l’anno. E’ un trend influenzato anche dal fatto che gli spumanti si esportano soprattutto alla fine dell’anno, e dunque i dati tendono a essere più positivi negli ultimi mesi. Andiamo a leggere i dati insieme.

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