
[wp_bannerize group=”ADSENSE”]
Chiudiamo oggi la serie dei post sui dati Mediobanca Research con l’analisi della leva finanziaria delle aziende vinicole italiane. I dati si riferiscono al debito lordo, quindi possono differire da quelli che leggete nei post singoli sulle aziende, dove da questo numero qui pubblicato viene dedotta la liquidità per arrivare a una “posizione finanziaria netta”. La seconda avvertenza è relativa al tema delle cooperative, che possono in genere sopportare livelli di indebitamento più sostenuti vista la differente natura del rapporto con i soci e la loro struttura. I dati che presentiamo oggi mostrano un sostanziale miglioramento delle condizioni finanziarie delle principali aziende vinicole nel 2016. Come abbiamo già letto gli utili stanno crescendo e non essendoci state grandi operazioni di acquisizione o investimento, i rapporti tra il debito e il patrimonio e tra il debito e il valore aggiunto (purtroppo MBRES non fornisce il fatidico MOL o EBITDA sul quale si calcola normalmente il rapport con il debito…) sono migliorati. Sull’aggregato delle aziende qui elencate passiamo da 0.61 a 0.59 per il rapporto debito su patrimonio e da 1.71 a 1.68 per quanto riguarda il debito su valore aggiunto. Ancora, e lo scrivo per la terza volta, miglioramento ma leggermente meno marcato di quanto non fosse stato negli anni precedenti. Per quanto riguarda i livelli di indebitamento azienda per azienda, poco cambia rispetto agli scorsi anni; si aggrava la situazione di Gancia, mentre tutte le principali aziende mostrano un calo del debito in valore assoluto. Passiamo ai dati.

- L’indebitamento aggregato del campione qui rappresentato cresce leggermente in valore assoluto, da 1309 a 1345 milioni di euro, ma migliora in termini relativi, sia in relazione dal patrimonio che in relazione al valore aggiunto, come abbiamo detto sopra.
- CR/CIV/GIV e Antinori, essendo le più grandi aziende sono quella anche con la maggiore esposizione debitoria. Detto questo, entrambe mostrano un calo dell’8/9% del debito rispetto allo scorso anno.
- Sono invece in crescita i debiti di Botter e Zonin, ma la ragione l’abbiamo letta nei post relativi al loro bilancio: in entrambi i casi si tratta di trasferimenti di denaro dalle tasche dell’azienda a quelle degli azionisti tramite operazioni di differente natura ma di eguale risultato.
- Un’altra azienda con il debito in forte crescita è Gancia, che tra l’altro ha visto il proprio conto economico peggiorare, arrivando a un valore aggiunto negativo, che non ha quindi consentito di calcolare un rapporto per la tabella. Situazione che andrebbe approfondita…
- Passando ai rapporti di indebitamento, guardando al valore del patrimonio le aziende più indebitate sono La Vis e La Marca (oltre a Gancia di cui dicevamo sopra), che però sono cooperative. Seguono Vivo, Schenk e MondodelVino con rapporti di circa 2-2.5 volte e poi (escludendo le cooperative) Zonin, GIV e Botter con 1-1.2 volte.
- Nel rapporto sul valore aggiunto, forse più interessante per comprendere la sostenibilità del debito, Schenk, Mondodelvino (oltre tre volte), Vivo e GIV (circa 2.3 volte) tra le aziende private sono quelle con i rapporti più elevati, sempre escludendo Gancia.
- I grandi leader privati del settore (Antinori, Santa Margherita e Frescobaldi) sono tutti su rapporti di indebitamento tra i più bassi della loro storia… chissà che non sia arrivato il momento di investire.
…ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco


