Constellation Brands ha chiuso l’esercizio 2009-10 con risultati sostanzialmente in linea con le attese del mercato e ha fornito come d’abitudine le indicazioni sul prossimo anno fiscale (2010-11). E qui sta la nota dolente: il management ha indicato una forchetta di utile per azione tra 1.53 e 1.68 dollari per azione, rispetto a 1.69 raggiunto nel 2009 (+6% sui 12 mesi a febbraio 2008). In poche parole, il leader mondiale nel segmento del vino non si aspetta di fare nel 2010 piu’ utili di quelli fatti lo scorso anno. Di piu’, questa indicazione e’ largamente al di sotto delle aspettative del mercato, che stavano intorno a 1.78 dollari per azioni. Conclusione: il management is aspetta un calo degli utili del 5% circa, contro una aspettativa di mercato di un incremento del 4% circa. Conseguenza: il titolo ha subito un calo in borsa piuttosto significativo.
Ma vediamo piu’ in dettaglio che cosa si aspetta CB sul 2011: (1) nessuna ripresa del mercato in USA, che e’ atteso stabile o al massimo +1%. Nel canale Ho.re.ca., le maggiori vendite ad alcuni ristoranti saranno compensate dalla chiusura di altri. Nessun miglioramento e’ atteso finche’ la disoccupazione non scende; (2) utili da Crown imports (birra) giu’ del 5% circa; (3) ulteriore riduzione degli utili dalla vendita in Europa e Australia di vino; (4) reinvestimento della generazione di cassa attesa (circa USD400m) in riacquisto di azioni proprie (per max USD300m); (5) nessuna preoccupazione sulla produzione elevata in California nel 2009, dato che ritengono il mercato fosse in eccesso di domanda e sia ora equilibrato).
Tornando ai risultati del 2009, i trend del fatturato sono stati i seguenti: (1) le vendite nel Q4 sono state le peggiori dell’anno per il segmento branded wine, con un calo organico del 6% a 620m$; (2) le vendite sono andate particolarmente male in USA (-12%) e molto bene in Europa (+23%). Visti in prospettiva storica (guardare grafico), queste variazioni % sono da leggere anche considerando il trend contrario molto forte del Q4 dello scorso anno (USA a +8% e Europa a -9%).
I margini hanno tenuto al 34% nel 2009 rispetto al 33.7% del 2008 (gross margin): questo avvalora la nostra tesi che il 2009 e’ stato un anno negativo sul fatturato (-3/4% per CB sui 12 mesi) ma non cosi’ drammatico sulla profittabilita’. Il MOL e’ passato da 550m$ a 833m$, grazie all’assenza di oneri di ristrutturazione significativi, mentre l’utile netto rettificato dell’anno e’ cresciuto del 6% da 348m a 368m$, anche grazie al calo delle imposte (che non sara’ ripetuto il prossimo anno) e alla riduzione degli oneri finanziari (meno debito e tassi di interesse in calo).
La situazione finanziaria e’ in forte miglioramento, con un debito di 3.8 miliardi USD a fine anno contro 4.4 di un anno fa e 4.0 di fine ottobre 2009. Il rapporto debito/EBITDA scende a meno di 5x, un rapporto piu’ sostenibile. Nel 2010, il focus rimarra’ come abbiamo detto il taglio del debito. Pero’ CB, invece di investire nel business, ha deciso di investire nelle proprie azioni con un buy-back di USD300m: questa e’ una mossa con un doppio significato: (1) lato positivo: il management ritiene il proprio titolo sottovalutato e lo compera considerandolo il miglior investimento; (2) lato negativo: il management non ha nulla su cui investire.