Brand awareness e penetrazione consumi dei vini del nuovo mondo – studio Calwine

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L’agenzia californiana che aiuta i produttori locali nelle esportazioni ha condotto una ricerca in cui ha cercato di mettere in prospettiva la percezione del prodotto californiano per i consumatori europei. Ne esce quindi un quadro dove per una serie di mercati del centro-nord Europa che comprendono Germania, Paesi Nordici, Russia, Polonia, Svizzera e Olanda ha fatto una serie di domande sulla percezione del “brand”, cioe’ su quanti riconoscono un vino californiano e sulle abitudini di consumo. I risultati sono la somma di circa 4400 risposte al sondaggio, su un campione equamente distribuito tra i mercati e ben bilanciato tra uomini e donne. Senz’altro non rappresentativo, ma sicuramente interessante nelle conclusioni.


SONDAGGIO EMERG 1

Limitandoci all’analisi dei prodotti del nuovo mondo, in questo studio il vincitore e’ chiaramente il vino cileno e quello australiano in termini di percezione del brand e di quello cileno e sudafricano in termini di consumo. Detto questo lo studio ci fornisce una interessante indicazione di confronto tra i vini del nuovo mondo e quelli del vecchio mondo: se il consumo sporadico e’ in rapporto di 1:3 (cioe’ questi consumatori comprano 3 volte piu’ frequentemente i nostri vini che gli altri), nel caso del consumo abituale sono molto piu’ lontani: 1:6.



SONDAGGIO EMERG 2

Dall’analisi deriviamo una seconda conclusione: la penetrazione dei vini del nuovo mondo in questi mercati “di destinazione” e’ ancora ben lontana da quella del trio Italia-Francia-Spagna. Nessuno dei prodotti del nuovo mondo supera il 43% di riconoscimento spontaneo contro l’80% del vecchio mondo. In particolare il vino californiano e’ riconosciuto spontaneamente dal 31% dei consumatori, contro il 43% del Cile e il 41% dell’Australia. Invece, e qui un po’ di sorpresa c’e’, il vino della Nuova Zelanda e’ riconosciuto spontaneamente soltanto dal 4% dei 4400 intervistati.


SONDAGGIO EMERG 3

Passando al riconoscimento “guidato” le percentuali si stabilizzano tra i vari paesi e i consumatori “aiutati” dall’intervistatore che riconoscono i prodotti del nuovo mondo sono intorno al 70-80%, salvo per la Nuova Zelanda. In questo caso lo studio non specifica che cosa succede per i paesi del nostro mondo.

SONDAGGIO EMERG 4

Piu’ articolati sono invece i risultati relativamente al consumo: i vini del nuovo mondo sono consumati in modo frequente soltanto dal 3-4% dei consumatori interpellati. Per Italia-Francia-Spagna questa percentuale sale al 18%. Cio’ significa una penetrazione sul consumo abituale di 6 volte inferiore. Nella classifica, l’unico prodotto che emerge e’ quello cileno e sudafricano (7%). Nel caso del Cile, il mercato chiave e’ la Danimarca (23% penetrazione sul consumo abituale), mentre nel caso del Sud Africa i principali mercati sono l’Olanda (20%) e la Svezia (13%).

Sul consumo sporadico (“nell’ultimo mese”) la distanza tra i vini del nuovo mondo e quelli del vecchio mondo e’ meno marcata: 15% contro 45%. Le gerarchie non cambiano: Cile e Sud Africa sono al 25% e al 23% dei consumatori, con la meta’ dei consumatori olandesi sul prodotto africano e il 52% dei danesi su quello cileno. Vengono poi l’Australia con il 18% di penetrazione (36% in Svezia e praticametne sconosciuto in Russia e Polonia) e soltanto al 12% la California, che non ha punte particolari salvo la Svizzera (20%).

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Fondatore e redattore de I numeri del vino. Analista finanziario.

2 Commenti su “Brand awareness e penetrazione consumi dei vini del nuovo mondo – studio Calwine”

  • bacca

    Le penetrationi dei tre paesi sono state accorpate per dare spazio nel grafico a quelle dei paesi del nuovo mondo e per dare una visione di insieme del nuovo mondo.
    Per dissipare il suo dubbi di tendenziosita’ le elenco la penetrazione separata di Italia, Francia e Spagna.

    Riconoscimento spontaneo: 90 Francia, 76 Italia, 73 Spagna
    Vino consumato nell’ultimo mese: 55 Francia, 42 Italia, 37 Spagna
    Vino consumato frequentemente: 27 Francia, 14 Italia, 12 Spagna

    Credo che questo, al di la’ della bonta’ o meno dei dati, esaurisca il chiarimento, essendo quei tre i grafici in cui Italia, Francia e Spagna erano raggruppate.

    A presto

    bacca

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