
Fonte: SAWIS
Il Sud Africa sta vivendo un momento decisamente infelice per le esportazioni di vino. I dati che analizziamo oggi mettono in luce segnali molto preoccupanti di calo in alcuni mercati storici di riferimento, come il Regno Unito (-22%), e in alcuni prodotti secondari come i grandi vitigni internazionali. L’export del Sud Africa si sta poi violentemente spostando dai vini imbottigliati a quelli sfusi, come già successo per altre nazioni “in crisi” (Australia), il che rende ancora più negativo lo scenario delle esportazioni a valore, che purtroppo non siamo oggi in grado di commentare in mancanza dei dati. Infine, come vedete dal grafico qui sopra, le esportazioni calano più velocemente della produzione. Vediamo i dettagli.

- Le esportazioni sono calate da 3.8m/hl a 3.6m/hl, in calo per il terzo anno di seguito a volume.
- La riduzione del 2011 è stata del 6%, che si può scomporre nel modo seguente: -8% per i vini rossi, contro -1% per i vini rossi e -16% per le altre tipologie; -20% per il vino imbottigliato e +16% per il vino sfuso. I vini bianchi, a 1.60m/hl di esportazioni sono ormai molto vicini ai vini rossi (1.69m/hl). Se le tendenze continuano il prossimo anno potremmo vedere un sorpasso che nessuno avrebbe mai potuto immaginare.
- Il vino imbottigliato è sceso al 52% dei volumi, dopo aver toccato un picco del 62% del totale. Il livello di esportazioni a volume di vino imbottigliato, 1.8m/hl è ormai sceso al livello del 2006.

- I dati per prodotto mettono in luce la crisi dei prodotti internazionali, salvo uno, il Sauvignon Blanc (+17%, ormai il secondo vitigno per export del Sud Africa), che è poi la ragione per cui le esportazioni non calano nel segmento dei vini bianchi, insieme alla stabilità dello Chenin Blanc (che sembra essere l’ultimo baluardo). Invece, lo Chardonnay scende del 15%, il Cabernet Sauvignon del 13%, lo Shiraz dell’11% e il Merlot del 16%. Facendo due calcoli del calo di 200mila ettolitri delle esportazioni Sud Africane, circa 100mila vengono proprio da questi 4 vitigni, mentre altri 150mila arrivano da tutti gli altri vitigni non menzionati.
Analisi per mercati: dunque, il tema qui è il Regno Unito, che è in calo pesante da due anni ormai. L’export era di 1.2m/hl nel 2009, 1.1m/hl nel 2010 ed è crollato del 22% a 0.8m/hl nel 2011. Dal 32% al 23% delle esportazioni totali. Il problema è che ci soltanto due mercati, uno grande e uno piccolo, che stanno crescendo dietro al Regno Unito: si tratta della Germania, che ora rappresenta esattamente lo stesso export del Regno Unito a 800mila ettolitri, in crescita dell’11% e, udite udite, la Francia dove le esportazioni sono cresciute del 20%, toccando comunque un valore poco significativo di 90mila ettolitri o giù di lì. Gli altri principali mercati sono stabili (Danimarca e Canada) o in leggero calo (Svezia, Olanda e USA)