Botter ha chiuso il 2019 con una crescita a doppia cifra delle vendite e ha ulteriormente arricchito la dotazione di cassa, ma ha deciso di effettuare un accantonamento straordinario di 10 milioni di euro, sia come mossa preventiva nell’ottica delle crisi COVID che in considerazione di una serie di potenziali oneri che potrebbero emergere nell’ambito dell’evoluzione della struttura societaria. Non ci sono ulteriori specifiche salvo che l’accantonamento “si lega ad un evento (in se’ positivo) del tutto eccezionale e non destinato a ripetersi”. Comunque, tornando ai numeri, le vendite crescono del 12% a 218 milioni di euro e l’utile operativo cala da 24 milioni a 21 miloni, ma sarebbe stato 31 senza l’accantonamento. Gli investimenti restano molto contenuti, anche se l’azienda ha messo a segno una piccola acquisizione nel Prosecco Bio (crediamo per 2 milioni di euro) e ha degli obiettivi ambiziosi, purtroppo per nulla specificati nella relazione degli amministratori (striminzita e poco curata rispetto a quello di altre aziende vinicole, pur potendo contare su eccellenti risultati). Passiamo ai numeri.
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- Le vendite crescono del 12% a 218 milioni di euro. L’Italia resta un mercato marginale a 13 milioni anche se in crescita del 38% sul 2018. Sono calate le vendite in Europa da 111 a 90 milioni di euro (-19%), mentre crescono del 50% quelle nei paesi extraeuropei (+52%). Purtroppo nessuna spiegazione viene fornita e nessun confronto con il 2018 viene proposto nella nota integrativa del bilancio.
- Il margine operativo lordo cala da 28 a 24 milioni di euro, per un margine dell’11% contro il 14%, ma sarebbe stato del 16% (34 milioni di euro) senza l’accantonamento straordinario. Intendiamoci, questi sono costi che emergeranno in futuro e quindi sono straordinari perchè tutti caricati nel 2019 ma sarebbero dovuti magari essere contabilizzati negli anni precedenti o futuri.
- L’utile netto passa da 17 a 15 milioni di euro, anche qui colpito dall’accantonamento non deducibile di 10 milioni di euro.
- Dal punto di vista finanziario le cose sono più semplici da leggere: la cassa netta cresce da 9 milioni a 30 milioni. Considerato i 5 milioni di dividendi distribuiti questo significa che la generazione di cassa nel 2019 per gli azionisti è stata di 26 milioni di euro, beneficiata tra l’altro da un calo da 35 a 31 milioni del capitale circolante. Un risultato molto simile al 2018 quando la cassa generata fu di 27 milioni di euro.
- Dal verbale degli azionisti si evince la struttura del capitale: famiglia Botter 39%, Dea Capital 39%, Lutob investments 22%. Ci sono tante azioni proprie ed è probabile che questo assetto possa notevolmente cambiare di qui in avanti.
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