Le importazioni di vino in Giappone sono cresciute leggermente nel 2016, ma soltanto se si guardano i numeri in euro, perché il rafforzamento dello yen ha consentito ai giapponesi di spendere l’8% in meno (165 miliardi di yen o circa 1.4 miliardi di euro) per acquistare 2.8 milioni di ettolitri di vino, il 4% in meno dello scorso anno. Il paradosso di questi dati per noi italiani è che l’unica categoria in forte crescita nel mercato nipponico sono gli spumanti (+13% in euro e +3% in Yen), che sono anche l’unica categoria in forte crescita in generale per il nostro export. Purtroppo nonostante le due ottime premesse i nostri spumanti sono quasi fermi e questo influenza la performance delle nostre esportazioni: in breve siamo relegati al terzo posto dietro la dominante Francia (52% del mercato e in crescita del 5%) e al Cile, anch’esso peraltro in leggero calo. Continua la progressione dei prodotti americani mentre nonostante la prossimità geografica i vini australiani continuano a non riscuotere un grande successo. Passiamo all’analisi dei dati.
- Le importazioni di vino in Giappone sono cresciute secondo UN Comtrade del 3% a 1378 milioni di euro. Facendo un doppio controllo con la dogana giapponese e con il cambio yen-euro sono arrivato a un valore leggermente più basso, 1355, ma la sostanza delle cose non cambia: crescita leggera in Euro a fronte di un cambio mediamente del 10% più elevato, quindi un valore in Yen che scende dell’8% circa secondo UN Comtrade.
- I volumi sono anch’essi in leggera contrazione, -4% a 2.76 milioni di ettolitri, anche se non c’è una buona corrispondenza con i valori, dato che il Cile è leader con 845mila ettolitri, il 31% del mercato, contro una quota del 13% quando si passa ai valori.
- La categoria più forte restano gli spumanti, che rappresentano un terzo del vino spedito in Giappone: le importazioni sono cresciute del 13% nel 2016 a 449 euro, dopo due anni già molto positivi. Purtroppo la forte crescita degli ultimi due anni è stata quasi completamente divorata dai prodotti francesi, che sono passati nel giro di tre anni da 228 a 352 milioni (quindi +125 milioni) rispetto a un salto della categoria da 308 a 449 (+140milioni di euro). Numeri da capogiro per la Francia, con il 78% di penetrazione del segmento, che chiaramente sostiene la sua posizione di leadership.
- La performance esportativa dell’Italia, vista dal lato giapponese, non è così buona come abbiamo anticipato. Il nostro export non è cresciuto nemmeno in euro nel 2016, a 167 milioni di euro, il che significa un calo di oltre il 10% in valuta locale. I vini spumanti cresciuti solo del 4% a 32 milioni di euro, e siamo dunque addirittura numero 3 nel mercato dopo la Spagna che ci precede con 36 milioni. L’Italia è terza anche nel segmento chiave dei vini imbottigliati, -2% a 132 milioni di euro a brevissima distanza dal Cile.
- Dopo Francia, Cile e Italia, come abbiamo detto ci sono gli USA, +7% nel 2016, e poi la Spagna che purtroppo soffre del dominio cileno nel segmento dei vini sfusi giapponesi.