Fonte: UN Comtrade database
La Svizzera è il quarto mercato di esportazione di vino per l’Italia e quindi merita un occhio di riguardo, anche e soprattutto perchè si tratta di un mercato dove l’Italia ha costruito una posizione di leadership (ven visibile dal grafico qui sopra) a discapito della Francia. I dati 2015 appena rilasciati da UNComtrade (967 milioni di euro di importazioni, +5% in euro ma -7% in Franchi svizzeri, con un volume stabile a 1.9 milioni di ettolitri) indicano una leggera inversione di tendenza della nostra quota di mercato al 35.5%, quota che peraltro aveva raggiunto un picco di quasi il 37% nel 2014, quando il nostro prodotto aveva per la prima volta superato l’export Francese in Svizzera, storicamente leader di mercato. La situazione vede quindi l’Italia e la Francia spartirsi i due terzi del mercato e il resto del mondo accaparrarsi l’ultimo terzo. Tra questi, principalmente Spagna e Germania, a dimostrazione dell’impronta estremamente tradizionale dello stile di consumo di vino dei nostri vicini di casa. Nel segmento dei vini spumanti naturalmente la Francia guida con esportazioni doppie rispetto alle nostre, anche se il prodotto italiano negli ultimi anni (ma non nel 2015) è cresciuto di più. Andiamo a leggere qualche dato insieme.
• La Svizzera ha importato vino per 967 milioni di euro, con un incremento del 5% rispetto al 2014 e una crescita negli ultimi 5 anni del 4% circa. In termini di volumi, ciò si traduce in 1.9 milioni di ettolitri, stabile sia rispetto al 2014 che guardando i numeri degli ultimi anni. Ne deriva quindi un prezzo medio di import di 5 euro al litro, un livello decisamente elevato rispetto agli standard del trade mondiale.
• I dati vanno però letti considerando l’andamento dei cambi. Nel 2014 ci volevano 1.21 franchi per comprare un euro, mentre nel 2015 ne sono bastati mediamente 1.07. Quindi, se prendiamo questi numeri e li trasformiamo, usciamo con dei dati un po’ meno positivi, in discesa da 1.11 miliardi di franchi a 1.03 miliardi, quindi -6.9%. Diciamo, salomonicamente, che gli svizzeri hanno comperato lo stesso vino del 2014 e lo hanno pagato un po’ di più, regalando agli esportatori parte del risparmio derivante dalla loro valuta forte.
• L’Italia come dicevamo è leader con un export di 344 milioni di euro, +2% nel 2015 e +5% annuo nel quiquennio. Nel 2015 ha fatto meglio la Francia, +4% a 318 milioni, ma per il vino francese il dato va più letto come un recupero dopo la caduta del 2014. Vengono poi gli spagnoli con 128 milioni di euro e i tedeschi con 71 milioni di euro, +3% e +19% rispettivamente, ma senza mostrare trend di medio termine molto differenti dai nostri.
• Nel segmento dei vini imbottigliati l’Italia ha il 37% del mercato di importazione con 262 milioni di euro su 708, +2%, mentre la Francia ha avuto un risultato stabile nel 2015.
• Nei vini spumanti le parti si invertono naturalmente, con la Francia a guidare con il 62% delle importazioni, 104 milioni su 168 e un rimbalzo dopo diversi anni di apparente deterioramento. In questo segmento, l’Italia conferma i buoni dati che leggiamo da ISTAT da qualche anno e con 46 milioni di euro nel 2015 ha una crescita sugli ultimi 5 anni doppia rispetto al prodotto francese, +8% annuo contro +4%, anche se proprio nel 2015 si è verificata un visibile rallentamento (+3%).