Ritorniamo dopo un paio di anni su Baron de Ley, una delle aziende leader del vino in Spagna focalizzata sulla più grande e rinomata zona vinicola, la Rioja. Leggere il bilancio di Baron de Ley è piuttosto difficile, in primo luogo perchè i termini finanziari in spagnolo sono difficili, e in secondo luogo perchè l’azienda ha una logica talvolta un po’ speciale. Dal riacquisto delle azioni degli anni scorsi (continuato anche nel 2013 per 10 milioni di euro), al forte profilo di generazione di cassa che si combina con risultati non così eclatanti. Il 2013 è stato di nuovo un anno difficile, come molti di quelli recenti a causa della crisi del mercato interno. Le vendite non sono più scese come in passato mentre i margini sono scesi al livello più basso degli ultimi anni, complici un mix di fatturato meno positivo e, presumibilmente, lo spostamento di fatturato verso aree meno profittevoli. Il mercato per Baron de Ley sta un po’ cambiando, soprattutto in Spagna, dove la domanda si sta spostando verso i vini bianchi: per questo l’azienda ha piantato 48 ettari di vigneti a Chardonnay, Verdejo e Sauvignon Blanc, portando il totale a 887 ettari. Leggiamo insieme i dati del bilancio dunque.
- Le vendite crescono del 2.3% a 82.5 milioni di euro. Di queste, circa il 94% sono vino imbottigliato, che ha avuto invece un andamento stabile (+0.3%). Come dicevamo, le vendite spagnole sono quasi stabili, 45 milioni (-3%), mentre sia l’Europa (+10%) che il resto del mondo (+6%) sono positivi come già nel 2012.
- Il Margine operativo lordo è invece calato del 12% a 30 milioni, anche se va detto che è più il dato del 2012 a essere “fuori linea” che non il 2013. Il margine sulle vendite è comunque calato al 36%, il dato più basso dalla crisi del 2009 a questa parte.
- Sebbene l’utile netto sia stabile a 18 milioni di euro, il modo in cui l’azienda ci è arrivata è meno positivo di quello che si potrebbe immaginare. Il calo del MOL si accompagna a un incremento degli ammortamenti, che ha spinto giù del 27% l’utile operativo. I proventi finanziari sulla crescente positione finanziaria positiva tengono in piedi l’ultima linea del profitti e perdite.
- Veniamo invece alla parte più interessante, quella finanziaria. La cassa netta sale da 66 a 92 milioni di euro, con un miglioramento di 26 milioni. L’ottimo controllo del capitale circolante ha portato 1 milione, la generazione di cassa dell’attività altri 34 milioni. Gli investimenti sono stati minimi (1 milione). La maggior parte dello sforzo si è diretta al riacquisto di azioni, il modo in cui Baron de Ley storicamente restituisce la cassa ai propri azionisti.
- Il 2014 dovrebbe confermare la crescita del fatturato, mentre si prevedono ulteriori pressioni sui costi delle materie prime, con il risultato di tenere bassi i margini. Vista la vendemmia spagnola, bisognerebbe invece attendersi un 2015 nettamente migliore.