Ogni tanto e’ bello dare una ripassata a cosa succede in Francia, dato che i nostri cugini hanno un sistema statistico che noi ci sognamo. Per esempio, loro raccolgono ogni anno delle statistiche precise sugli ettari vitati (superficie totale, non in produzione). Si puo’ quindi guardare ai trend “agricoli”, a che cosa viene piantato in previsione della domanda futura. Ebbene, i dati della stagione 2009-10 sono stati appena postati su Viniflhor (sono dati 2009 in realta’) e noi li presentiamo qui. Quali conclusioni? (1) continua il calo delle superfici “rosse”, mentre cresce in modo moderato la superficie a bacca bianca; (2) ci sono dei vitigni rossi che mantengono la posizione. Sono il Syrah, il Merlot ma sorprendentemente non il Cabernet Sauvignon; (3) l’unico vitigno rosso in crescita e’ il Pinot Nero (sorpresi???); (4) tra i vitigni bianchi il Sauvignon anche in Francia impazza, mentre continua a crescere lo Chardonnay. (5) ci sono dei vitigni come il Carignan che sembrano essere sulla via dell’abbandono. Un messaggio per il vigneto sardo?
Passiamo ai numeri. Ci sono in Francia 830mila ettari totali, di cui 568mila a bacca rossa e 262mila a bacca bianca. Il calo delle superfici sta accelerando: da un calo dell’1% annuo circa tra il 2004 e il 2007 siamo passati all’1.5% recentemente. Questo calo si sostanzia in una riduzione pronunciata dei vitigni a bacca rossa, il cui vigneto e’ calato del 5.5% tra il 2007 e il 2009 (i dati 2008 me li sono persi, ammetto), mentre i vitigni bianchi hanno un vigneto che sta riprendendo a crescere.
Il trend dei bianchi sembra chiaro: dei vitigni che chiaramente vanno fuori mercato sono calati cosi’ tanto (Semillon e tutti i bianchi minori dimezzati in 30 anni) che la crescita del “nuovo” comincia a prendere corpo. E il nuovo nei vini bianchi si chiama Sauvignon, +20% dal 2004 al 2009 e Chardonnay +8% in 5 anni. Tiene l’Ugni blanc, che come sappiamo e’ la base per i grandi distillati e lo Chenin, che con 10mila ettari non rappresenta un fattore critico.
Il trend dei rossi invece e’ come se fosse qualche anno indietro a quello dei bianchi. Ci sono vitigni in forte calo che sono ancora molto presenti, come i 47mila ettari del Carignan. Qui ci sono pero’ anche delle sorprese, come il fatto che il Merlot vince sul Cabernet Sauvignon (diciamo che il trend si scontra in modo frontale con i miei gusti personali…). Il merlot resta dominante con 114mila ettari, mentre il piccolo Pinot Nero con 30mila ettari e’ il vero vincitore della categoria: il vigneto e’ cresciuto dell’8% in 5 anni rispetto a un calo del 9% del totale dei vini rossi.
Non mi dilungo oltre sui numeri, che vedete anche in forma tabellare. Quello che mi preme farvi vedere e’ la polarizzazione del vigneto francese intorno ad alcuni vitigni chiave. I primi 5 vitigni sono il 66% della produzione di vino rosso (dal 52% di 30 anni fa) e i primi 3 il 48%. Nei vini bianchi se escludiamo lo Ugni blanc, i primi 3 sono passati dal 25% della superficie vitata bianca del 1979 al 47% del 2009. Questi numeri dovrebbero far meditare su dove stiamo andando noi italiani, sempre che i numeri qualcuno li abbia (io gli ultimi che ho visto erano del 2000 o 2001…).