Vendite al dettaglio di vino nella GDO nel 2009 – IRI Infoscan-Vinitaly

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Fonte: Vinitaly/IRI Infoscan
Quando guardo questi numeri appena pubblicato da Vinitaly in collaborazione con IRI Infoscan, resto piuttosto basito. Si tratta delle vendite di vino nella grande distribuzione italiana. Volumi e valori: +2.5% e +0.1%. Se li confrontate con le vendite di vino al dettaglio che vengono tracciate da Nielsen in collaborazione con ISMEA (valori -9%, volumi -1.3%) vi accorgete che i due dati vanno in direzioni opposte. E’ possibile? Certo, che e’ possibile, ma il messaggio implicito e’ molto negativo per una parte del mercato: se la GDO va cosi’ tanto bene anche in un anno come il 2009, allora il resto del mercato va veramente male. Detto questo, quali sono le altre considerazioni che si possono fare sui dati di vendita della grande distribuzione: (1) i vini VQPRD vanno meglio dei vini da tavola; (2) all’interno dei VQPRD le bottiglie da piu’ di 5 euro, pur restando una minoranza, cavalcano l’onda con un rialzo del 9% contro il +4% di quelle da meno di 5 euro; (3) nessuna delle grandi denominaziuoni italiane appare in calo e, anzi, 5-6 nomi sono in rialzo fortissimo (Prosecco +20%, Vermentino +15%, Bonarda e Muller Thurgau +10-11%). Anche se adesso forse siete un po’ basiti anche voi, voglio di nuovo sottolineare che questi numeri, presi nel loro contesto (e considerato che derivano dalla registrazione materiale di vendite con il codice a barre), possono essere compatibili con gli altri, ma che mettono in luce una fortissima difficolta dei canali di vendita alternativi alla grande distribuzione: se la grande distribuzione che rappresenta circa il 40% del mercato (fonte: Mediobanca) fa +2.5%, significa che il resto del mercato scende del 13% circa. Matematico. Ci vediamo al Vinitaly.



Andiamo quindi velocemente a scorrere i dati, che mostrano vendite di 1.4 miliardi di euro, +2.5% e volumi di 5.8 milioni di ettolitri, stabili. I valori salgono del 9% a 178 milioni per le bottiglie sopra i 5 euro, crescono del 4% a 700 milioni di euro per quelle sotto i 5 euro, e scendono dell’1.4% a 536 milioni per i vini da tavola. Per quanto riguarda i volumi, crescono come il valore nelle bottiglie VQPRD mentre calano del 2% nel segmento dei vini da tavola.

La classifica delle denominazioni ha poche variazioni rispetto al passato: il Chianti e’ stabilmente il leader con 50 milioni di euro di vendite e un leggero calo dei volumi, che comunque si mantengono stabili, invece cresce del 7% il Lambrusco a 42 milioni di vendite, interamente grazie al recupero dei volumi. Il terzo vino in Italia e’ il Barbera, con un +2% a 30 milioni di euro, fatto di un incremento dei volumi del 4% e di un calo del prezzo mix del 2%.


Chi cresce di piu? Come abbiamo detto prima ci sono 3-4 denominazioni come il Prosecco (22 milioni di euro), il Vermentino (25 milioni), la Bonarda (24 milioni) e il Muller Thurgau (21 milioni) che crescono “a doppia cifra”. Poi c’e’ la fascia che cresce tra il 5 e il 10%: del Lambrusco abbiamo gia’ detto, gli altri due nomi da tenere d’occhio sono il Montepulciano d’Abruzzo (25 milioni) e lo Chardonnay (27 milioni, qui la denominazione e’ da considerare in senso lato).

Fondatore e redattore de I numeri del vino. Analista finanziario.

6 Commenti su “Vendite al dettaglio di vino nella GDO nel 2009 – IRI Infoscan-Vinitaly”

  • gianpaolo

    In un analogo studio di un paio di anni fa, veniva citato anche il Morellino tra le dieci denominazioni piu’ vendute? Ti risulta da qualche parte in questo studio di ora?

  • francesco bonfio

    Vorrei domandare come mai nella lista dei vini vengono indifferentemente elencati vini a denominazione e vitigni.
    Questo certamente distorce. Per esempio di che Vermetino si tratta?

  • bacca

    Ciao Gianpaolo, hai perfettamente ragione e nel post dell’epoca ne avevamo parlato.
    Di Morellino nel comunicato stampa si parla soltanto con riferimento alla crescita che ha registrato nel segmento delle bottiglie, pari al 23%, quarta denominazione, preceduto da Negroamaro, Syrah e Bianco di Custoza.
    Altro non c’e’ nel loro comunicato…

    bacca

  • bacca

    secondo il rapporto Mediobanca sono al 44% del totale vini (56% dei vini delle cooperative), mentre stanno al 9% del segmento dei vini a oltre EUR25.
    Devo aggiornare i miei numeri, ne uscira’ un post nelle prossime settimane

    A presto

    Marco Baccaglio

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