La Calabria e’ una piccola regione dal punto di vista vinicolo, con una produzione che non arriva a 0.5m/hl ma dedico volentieri un post perche’ ha dei bei grafici, dei bei trend, quelli che vorremmo vedere per alcune delle regioni vicine che producono 10 volte di piu’. La viticoltura si sta muovendo decisamente verso la qualita’, nonostante un incremento delle superfici che comincio a pensare sia una specie di anomalia statistica di ISTAT, visto che si ripete in modo costante anche per altre regioni del sud. La vendemmia 2008 per la Calabria e’ stata circa il 20% sotto la media storica a 445k/hl, piu’ o meno omogeneramente tra le sue province (Cosenza in testa con un 22% sotto la media). Peraltro, come per tutte le regioni del mezzogiorno, il progresso rispetto al 2007 c’e’ stato, anche se meno evidente (+10%).
Il calo delle rese per ettaro a 50q/ha dai 57 dell’anno scorso e dai 70 circa degli anni passati non e’ un caso e i numeri che vedete nei prossimi grafici supportano la sensazione di un chiaro sforzo per muoversi sui vini di qualita’. Siamo quasi il 50% sotto alla media italiana, solo in parte giustificato dalle rese inferiori delle regioni meridionali.
La seconda tendenza che mi piace sottolinare e’ che la Calabria sta gradualmente muovendo verso i vini bianchi, da una situazione dove i rossi sono quasi il 90% della produzione. In 4 anni i vini bianchi sono passati dal 7% all’11% della produzione.
La tendenza verso la viticoltura di qualita’ e’ oggi in linea con il sud Italia, ma non dobbiamo guardare i numeri assoluti, ma bensi’ le tendenze. Oggi in Calabria il 19% dei vini sono DOC (contro il 15% del Mezzogiorno e il 31% dell’Italia) e il 13% sono IGT (contro 19% e 28% rispettivamente). 3 anni orsono i vini DOC erano il 12% e i vini IGT il 4%. Questo significa un raddoppio del peso relativo dei vini “di qualita’”, includendo anche gli IGT.