Esportazioni di vino italiano – aggiornamento primo trimestre 2016

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I dati sulle esportazioni di questi primi mesi del 2016 sono molto volatili, anche a causa delle differenze di calendario (anno bisestile, Pasqua leggermente anticipata). Ciò non aiuta a leggere le tendenze sottostanti, che vanno meglio identificate su periodi più lunghi. Detto questo, il primo trimestre chiude con un leggero incremento dell’export, circa +3%, essenzialmente legato alla crescita degli spumanti, che potrebbe essere stata leggermente aiutata dalla Pasqua. Intendiamoci, i dati non sono negativi: le esportazioni globali italiane sono rimaste stabili a 99 milliardi di euro nel trimestre e la categoria dove sta il vino (con alimentari e tabacco) è cresciuta da 6.9 miliardi a 7.1 miliardi (+1.8%). Certamente avendo il cavallo degli spumanti che sta correndo, forse i dati non sono così positivi come si poteva sperare. I vini fermi imbottigliati non crescono più a quanto è dato di vedere, così come sembra essersi esaurito il calo dei vini sfusi. Ne parleremo più diffusamente nei prossimi giorni con l’analisi dei vini spumanti, ma il loro incremento è sempre più legato al Regno Unito, che in questi giorni è al centro dell’attenzione per questo referendum sull’uscita dall’Unione Europea. Se vincesse il “sì” (“usciamo”) la sterlina perderebbe immediatamente valore, rendendo più costosi i nostri prodotti. Certamente un problemino da tenere in considerazione. Per ora, soffermiamoci sui dati trimestrali.

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  • Le esportazioni hanno toccato quota 1.2 miliardi di euro, +3% sullo scorso anno, a fronte di due mesi stabili (gennaio e marzo) e un febbraio positivo. I vini imbottigliati calano leggermente a 900 milioni di euro, i vini sfusi crescono nel trimestre del 2% a 94 milioni (ormai una categoria residuale) e come dicevamo tutta la crescita viene dal segmento spumanti, +21% a 230 milioni, il che rappresenta una ulteriore accelerazione rispetto ai dati dei mesi precedenti, per quanto la base sia poco significativa (bassa stagione…).
  • I dati sui vini fermi imbottigliati sono decisamente poco incoraggianti. Gli USA continuano a crescere, ma a un ritmo ben diverso dallo scorso anno, +3%, anche perchè il cambio ha smesso di aiutare. La Germania è partita male, -5% a 167 milioni di euro, mentre il vero “malato” sembra il Regno Unito che vede un calo del 16% a 74 milioni sui vini fermi, -4% sui 12 mesi. Diciamo che preso nel suo insieme l’export sul Regno Unito è leggermente cresciuto (da 141 a 148 milioni) ma ciò è la risultante di un saldo tra spumanti che crescono e vini che calano. Tra gli altri mercati importanti, falsa partenza anche in Canada e Giappone (-1% e -2%), mentre riprende a crescere la Svizzera (+5%), anche grazie all’indebolimento del cambio.
  • Nei vini sfusi l’emorragia dei volumi sembra esaurirsi. Abbiamo esportato 1.3 milioni di ettolitri nel primo trimestre in sfuso (su 4.6 milioni totali). Il calo si è limitato all’1%. Scende ancora leggermente la Germania, -5% nel trimestre, cresce leggermente il Regno Unito (+6%), mentre sono in progresso i paesi nordici (+18/20%) e la Svizzera.
  • Chiudiamo con un cenno agli spumanti, che crescono del 21% a 230 milioni. Di questo progresso, pari a 40 milioni di euro, 24 milioni sono realizzati nel Regno Unito e altri 7 in USA. La situazione sta diventando rischiosa…
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Fondatore e redattore de I numeri del vino. Analista finanziario.

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