Il titolo dell’ultimo rapporto trimestrale di Rabobank sul settore del vino vale più di mille spiegazioni: “La più grande sfida di sostenibilità del vino è anche la più facile da implementare”. Qual è? Il peso della bottiglia. Tema che mi sta a cuore da tempo e che finalmente posso affrontare con i numeri. Infatti, il rapporto mette in luce come a detta degli operatori l’involucro più sostenibile è il vetro (60% dei rispondenti del sondaggio), poi mette anche in luce come il “packaging” rappresenti il 25% delle emissioni della catena produttiva e distributiva (questa è un’analisi, non un sondaggio) e infine fa vedere che sebbene molte aziende abbiano cominciato a pensare di ridurre il peso delle bottiglie, poche l’abbiano davvero fatto e anche chi l’ha fatto potrebbe fare molto di più. La produzione della bottiglia “leggera” (parliamo 420 grammi) genera meno emissioni ed è anche meno costosa: una combinazione molto difficile da trovare nell’ambito della sostenibilità. Ma, attenzione: passare da 600g per bottiglia a 400g funziona, ma scendere ulteriormente può diventare costoso perché la produzione diventa difficile e gli scarti (delle bottiglie “venute male” aumentano). E, infine, per gli esperti di marketing… la bottiglia diventa più “stupida”, fondo piatto, bottiglie più panciolute, insomma un dilemma quando si arriva allo scaffale. Diciamo cose nuove? Ma no, Banfi lavora a questa innovazione da oltre 10 anni (link). Ma altri ben più piccoli hanno abbracciato il concetto (link, giusto per citarne uno). D’altronde a noi interessa il liquido. Quindi, caro produttore, quanto pesa la tua bottiglia? E, soprattutto, cosa stai aspettando?
Passiamo ad analizzare insieme qualche dato del rapporto.