Tra i quattro BRIC, il Brasile è quello dove si beve un po’ di vino ma dove alla fine di numeri interessanti non se ne vedono mai. Certo meglio dell’India ma niente a che vedere con Russia e Cina. Questi dati relativi alle importazioni di vino nel 2013 non fanno che perorare ulteriormente questa sensazione, con l’aggiunta quest’anno di un paio di altri elementi: in primo luogo, l’economia del paese non gira più come qualche anno fa certamente anche come risultato del calo dei prezzi delle materie prime di cui il Brasile è esportatore; in secondo luogo, i dati che guardiamo oggi ci segnalano che se è vero che il consumo di vino è leggermente calato (parliamo del 2-3%), tale calo è ben più marcato per i vini importati (-9% in volume, compresi gli spumanti) che non per i vini locali (+13%, dopo due anni stabili). Per quanto riguarda il nostro paese, ci classifichiamo quinti come esportatori in Brasile, una posizione “normale”, essendo preceduti da Cile e Argentina per la loro prossimità, dalla Francia per le esportazioni di Champagne e dal Portogallo, in questo caso per questioni di comunanza della lingua e di passato coloniale. Guardiamo brevemente i dati.