La pubblicazione di fine anno ISMEA sui costi e sui margini della filiera vinicola ci pone purtroppo di fronte alla sfortunata situazione di dover rettificare in parte anche i dati del terzo trimestre che inspiegabimente (cioe’ senza farne pubblica ammenda) sono stati cambiati. Le conclusioni non sono diverse da quelle del post che avevamo pubblicato ma chiaramente in numeri sono meno “eccezionali” di quelli che avevamo visto. Si confermano alcune tendenze: (1) il costante miglioramento della fiducia delle imprese vinicole, non del tutto spiegabile da cio’ che viene al punto 2 e successivi; (2) il calo dei margini dell’attivita’ che coincide con una forbice che si sta chiudendo tra le materie prime (aumento dei prezzi all’origine, soprattutto dei vini da tavola) e prezzi di vendita che non si riprendono; (3) la ripresa del costo dei mezzi produttivi, quindi delle materie prime accessorie.
costi di produzione
Costi e margini dell’industria del vino – primo semestre 2010
1 commentoLa previsione fatta a maggio commentando i dati del primo trimestre di ISMEA relativamente ai margini in calo si e’ dimostrata corretta: le materie prime hanno smesso di scendere, il costo dei mezzi di produzione continua leggermente a calare e i prezzi di vendita si stanno ancora, seppur marginalmente, deteriorando. Detto che i margini restano molto interessanti, e’ difficile che il 2010 si presenti migliore del 2009 da questo punto di vista. Intanto, il clima di fiducia del settore vinicolo e’ in continuo graduale miglioramento, con un indice di +5.7 rispetto allo 0 del primo trimestre: il primo valore positivo da Settembre 2008 a questa parte. La conclusione e’ la stessa di tre mesi fa: i grandi sistemi mondiali si stanno trascinando a riliento, i prezzi della materia prima vino sembrano essere poco mossi e cosi’ accade anche per le materie prime petrolifere (che non sono oggetto delle recenti turbolenze di alcune materie prime alimentari); il mondo del vino e’ in mano all’andamento della prima linea, cioe’ del fatturato. Se dal punto di vista delle esportazioni le cose vanno bene, invece il mercato domestico continua a destare preoccupazioni.
Costi e margini dell’industria del vino – primo trimestre 2010
5 commentiGli indicatori dell’attivita’ del settore vino appena pubblicati da ISMEA portano alcune buone e alcune cattive notizie, unite a un umore in netto miglioramento: ora coloro che dicono che le cose miglioreranno sono in egual numero degli scettici. Tra le novita’ positive c’e’ senza dubbio quella dei margini. Anche nel Q1-2010 i margini sono rimasti molto elevati, come combinazione di una stabilita’ dei prezzi delle materie prime rispetto al trimestre precedente (e comunque in calo del 5.5% rispetto allo scorso anno) e a una leggerissima ripresa del costo dei mezzi produttivi (leggi ripresa del prezzo del petrolio).
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I costi di impianto e di produzione della vigna – studio Un. California 2009
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Il testo completo dello studio e’ reperibile sul sito della UCDavis a questo link.
Il post di oggi va in una categoria molto seguita dai lettori del blog, che e’ quella dei costi di produzione del vino. Su questo argomento ho la sensazione che la suddetta universita’ americana sia una specie di oracolo in materia. Troverete sul sito una ampiezza di studi sia per localizzazione dell’azienda agricola potenziale che per periodo (il primo studio risale al 1938!!!, foglio scritto a macchina tradotto in PDF). Inoltre affrontano l’argomento costo di produzione sia considerando quanto costa mettere in piedi l’azienda (in questo caso di 35 acri, di cui 30 di vigneto ripiantato) quanto costa produrre uva dopo 3 anni, come cambia il costo in base alla resa produttiva e quanto puo’ essere il ritorno economico di tutta l’operazione. Cosa si conclude? Beh, di novita’ non ce ne sono. Lo studio ci dice quanto segue: (1) che i costi di mettere in piedi un’azienda vinicola, piantare il terreno e via dicendo sono molto rilevanti, circa ; (2) che il ritorno sull’investimento si vede dopo piu’ di 3 anni, quando la vigna comincia a produrre; (3) che il ritorno non e’ comunque molto elevato, perche’ il costo della terra impatta in modo molto significativo.