Dopo oltre 15 anni di post ininterrotti sui numeri, ho deciso di concedermi qualche divagazione quando ho qualcosa che penso valga la pena di scrivere sulle mie esperienze personali nel mondo del vino.
Dunque, sto organizzando un giro con due cari amici di San Francisco, con cui in passato abbiamo viaggiato insieme per cantine (non vi dirò dove andremo). Mettere giù una tre giorni di visite significa cercare i produttori giusti, contattarli, fissare un appuntamento e calcolare bene i tempi. Si parte di solito con i più importanti, “quelli che senza” il giro perderebbe di significato, per dare loro la precedenza e poi si completa.
Leggendo su internet (e sulle guide) che uno di questi non riceve in cantina, telefono per sincerarmene e vengo rimandato, con tono speranzoso ma con la conferma della normale chiusura della cantina, all’invio di una email. Armato di rinnovata speranza scrivo una bella email presentandomi (inumeridelvino.it, sommelier e via dicendo), introducendo gli altri due con dovizia di dettagli e referenze delle nostre visite passate (di altissimo livello, più volte, in Piemonte e Umbria), e chiedendo se alla luce di tutto questo sarebbe possibile fare una eccezione.
A “maggior tutela” e nella speranza di trovare un punto di contatto propongo anche di fare una devoluzione in beneficenza a un ente della zona a compensazione dell’ospitalità in cantina (già fatto nelle Langhe) oppure, in caso di esito negativo e in ultima istanza, di invitare il produttore o l’enologo o chi per esso a pranzo, per assaggiare qualche loro vino insieme (a nostre spese ovviamente).
La risposta della cantina a tale accorato messaggio è stata la seguente: “Buongiorno, La ringraziamo molto per l’interessamento nel visitare la nostra cantina. Purtroppo, per scelta aziendale, non effettuiamo visite o degustazioni. Cordiali saluti”. Della serie, non ho nemmeno letto il tuo messaggio.
A mia risposta immediata ri-proponendo il pranzo su cui non avevo avuto riscontro, nessuna risposta (almeno fino a oggi, oltre un mese è passato).
Questo è l’evento a valle del quale alcune riflessioni vengono spontanee e, mettendole insieme, la conclusione di cui sopra.
Sempre più spesso mi trovo a scoprire ottimi vini (forse invecchiando divento meno esigente, chissà), più di quanto il mio fegato possa sopportare. Ogni tanto riesco a incontrare il produttore e quando lo conosco bevo successivamente con più piacere i suoi prodotti – perchè magari ripenso alla visita in cantina, alla chiacchierata, alla battuta insieme – e sono magari anche disposto a pagarli un po’ di più “perchè so dove vanno i soldi”. Per esempio, per citarne uno, ho avuto la fortuna di conoscere Domenico Clerico. Devo ammettere che il suo stile di vinificazione non è il mio preferito, ma accidenti che grande persona! Che carattere! Che esempio di uno che non ha mollato mai! Quando apro e aprirò una delle sue bottiglie sarà un’emozione ricordarlo e già solo questo varrà la spesa e mi convincerà a ricomprarne.
Invece, purtroppo, questa esperienza epistolare mi ha mandato talmente in bestia che le bottiglie di quel produttore che ho in cantina penso non le berrò mai (e mai ne sceglierò una al ristorante). Mi verrebbe in mente la risposta scortese e impersonale, la mancata replica e l’”esperienza” sarebbe irrimediabilmente rovinata.
Il vino non è solo quello che c’è nella bottiglia, è contesto, è ricordo, è associazione di idee.
Insomma, non berrò più i vini di produttori antipatici…
…ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco
Caro Marco volevo solo dirti che noi siamo qui a braccia aperte se tu avessi voglia di passare da noi nella speranza di dimostrare che non tutti sono ” antipatici ” .. a presto
buonasera, spero di poterla accogliere in Franciacorta
Caro Marco, anche solo per tutte le volte che ho “sfruttato” il tuo enorme e fantastico lavoro, sarebbe un piacere averti qui da noi.
Se prevedi di passare per Bolgheri, siam qui.
Grazie Gianluca, spero ci sarà l’occasione!
Marco Baccaglio
Grazie Silvano, spero ci sarà l’occasione!
Marco Baccaglio
Buongiorno Marco,
Leggo il suo blog da anni, é uno dei pochi buoni appigli per me sommelier “in esilio” volontario a São Vicente (Cabo Verde, Africa). Qui vivo bene ma il vino scarseggia, quindi non vivo benissimo. Apprezzo molto la serietá del blog e condivido questo suo articolo che, fuori linea rispetto alla logica dei numeri, riporta peró alla coerenza con la logica del cuore. Poiché il vino é un mondo, valga il mix di mercato e umanitá. Dopo la lettura di questo articolo, da oggi al rispetto professionale per lei unisco la simpatia personale. Grazie
Leggo sempre con attenzione i numeri che con dovizia mette insieme e che permettono una lettura diversa del mondo del vino. Questo suo sfogo denota la passione che mette in quello che fa, e quindi leggerò con rinnovato piacere le prossime news.
Grazie Luca!
Marco
Grazie Marco!
Marco