Il Vinitaly e’ una sorgente significativa di nuovi dati e soprattutto indagini. In particolare, oggi ci occopiamo del sondaggio di Acqua Market Research, condotto su 1000 individui, cui sono state fatte diverse domande sui criteri di scelta dei vini sia nei consumi domestici che fuori casa. Avendo poi appurato che i consumi sono in calo, ha anche chiesto quali sono le ragioni di questo calo. Dunque la ricerca raggiunge queste conclusioni (che non sono “conclusive”, perche’ vedremo che un altro sondaggio arriva ad altre evidenze, ma tant’e’…): (1) i tre principali fattori che influenzano la scelta di un vino sono il marchio, l’origine del vino e la denominazione di origine; (2) quando si considera il consumo fuori casa, i fattori che assumono maggiore rilevanza rispetto al consumo domestico sono il marchio, la notorieta’ del vino e la DOC, mentre e’ abbastanza curioso notare come il suggerimento del venditore e’ piu’ seguito per le scelte domestiche che per quelle fuori casa (messaggio chiaro per i sommelier dei ristoranti). Alla seconda domanda, relativa al calo dei consumi, i motivi di salute e di dieta sono largamente preponderanti, seguiti dai problemi relativi alla legislazione relativa alla guida in stato di ebbrezza. Di nuovo, quando si passa dal consumo casalingo a quello fuori casa, assumono maggiore rilevanza le questioni relative alla legge anti-alcol, al prezzo dei vini e alla dieta. Da cio’ derivano un po’ di messaggi per chi si occupa di vino, su quali potrebbero essere le ragioni dei cali del consumo.
I numeri sono abbastanza “sterili” nel senso che sono le risposte (spontanee e “aiutate”) ai diversi temi. Si tratta di percentuali di coloro i quali ritengono quel fattore importante. Nel consumo fuori casa al 62% importa del marchio e al 47% dell’origine mentre soltanto il 16% si fida dell’oste e quasi nessuno considera l’analisi organolettica come importante (ma qui forse la domanda e’ stata male interpretata). Mi pare interessante che il 20% guarda al contenuto di alcol (pur considerando che nel prosieguo delle domande il 10% degli intervistati che consumano vino ritiene la legge anti alcol come un deterrente).
Questa indagine sembra dare ragione al marketing: notorieta’ del marchio e del prodotto, appartenenza a una DOC sono argomenti sensibili, soprattutto fuori casa, dove probabilmente e’ importante ostentare o si ha piu’ paura di sbagliare il prodotto. Da qui mi sembra di poter trarre un messaggio tutto sommato rassicurante per il sistema delle guide e del marketing nel mondo del vino.
Siccome il 20% degli intervistati dichiara di consumare meno vino (contro soltanto il 6% che ne consuma di piu’), hanno poi chiesto come mai. Il consumo a casa scende per motivi di salute (59%), dieta (16%), legge antialcol (10%) e soltanto il 4% menziona il famoso paradigma “bevo meno, bevo meglio”. Nel consumo fuori casa i motivi di salute c’entrano meno ma sono sempre la prima ragione (35%), mentre invece la dieta diventa piu’ importante (26%) e come terzo elemento si impone la legge antialcol (22%). Rispetto al consumo casalingo c’e’ poi un tema sui costi del vino al ristorante che importa al 17% dei consumatori, mentre la recessione e’ menzionata dal 9% dei consumatori (cioe’ quelli che hanno meno occasioni per bere fuori casa perche’… se ne sanno a casa).
Più che un commento, posso dare una testimonianza, quando l’azienda per cui ho lavorato fino al 2009, ha deciso di entrare in GDO, sono andato in diversi punti vendita di diverse catene e ho osservato centinaia di clienti davanti allo scaffale dedicato ai vini, i risultati ottenuti dalla nostra mini indagine sono risultati questi:
il cliente guardava prima la fascia di prezzo e all’interno di questa sceglieva, fra doc e docg se c’era un marchio conosciuto meglio, altrimenti sceglievano l’etichetta più attraente per loro. Naturalmente si parla di GDO.
salve sig. Bacca,
sto facendo una ricerca per un seminario sulla gestione del vino per l’alta ristorazione.
stavo cercando informazioni circa le diverse alternative di approvvigionamento per un ristoratore e meglio ancora con relative statistiche. mi può suggerire materiale da consultare?
complimenti per questo blog!!
grazie e buona serata,
giovanni
Buongiorno signor Giovanni,
mah, forse l’unica fonte che puo’ servirle e’ lo studio Mediobanca sul settore del vino (nuovo aggiornamento tra circa un mese), dove si parla dei canali di vendita. Trova dei post sul blog relativi all’argomento.
A presto
Marco