Le Marche hanno una produzione DOC/DOCG dominata da due denominazioni: il Verdicchio dei Castelli di Jesi e il Rosso Piceno. Accanto a queste due denominazioni, che hanno una buona dimensione, vivono altre 14 denominazioni, delle quali 4 o 5 mostrano profili di crescita interessanti; le altre 10 invece sono piccole e probabilmente saranno destinate a restare relegate tra le piccole denominazioni senza forza commerciale. La regione produce 0.8-0.9m/hl di vino, di cui nel 2007 circa 0.4m/hl sono DOC secondo Federdoc. ISTAT invece parla di 0.3m/hl.
I grandi numeri della regione secondo Federdoc nel 2007 sono i seguenti: 427mila ettolitri prodotti (-8% sul 2006), 10400 ettari iscritti agli albi DOC (+7%), 7400 ettari denunciati nel 2007 (+1%). 5501 iscritti agli albi DOC, il 13% in piu’ del 2006.
Dicevamo del Verdicchio dei Castelli di Jesi, che si coltiva su circa 2600 ettari (in crescita di circa il 3% annuo) e si produce in circa 180mila ettolitri. Rappresenta circa il 35% della viticoltura DOC delle Marche. Subito dopo il Verdicchio troviamo il Rosso Piceno, circa 2000 ettari (il 27% del totale 2007 secondo Federdoc) con una produzione di poco meno di 100mila ettolitri. Al di sotto di queste due denominazioni c’e’ un grande vuoto, nel senso che la terza denominazione per volumi prodotti e’ il Falerio ma se ne producono meno di 30mila ettolitri.
A guardare i numeri del triennio sembra che ci siano delle denominazioni in forte crescita. Parliamo di Offida (le cui superfici denunciati sono piu’ che raddoppiate tra il 2005 e il 2007 e rappresentano il 70% delle superfici iscritte, con ulteriore potenziale di crescita), ma anche della denominazione Conero (a differenza di Rosso Conero che invece e’ calata del 10% tra il 2005 e il 2007) e di Colli Pesaresi (+60%). Al contrario, Esino, Rosso Conero e Falerio hanno vissuto un calo delle superfici denunciate nel corso degli ultimi 2 anni.