Carlo Pellegrino – risultati 2008

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Carlo Pellegrino ha chiuso il 2008 con un fatturato in calo del 9% circa e una piccola perdita. I risultati dell’azienda hanno pero’ mostrato un recupero durante il 2009 e nei primi 8 mesi dell’anno le vendite sono cresciute del 4% (recuperando quindi quasi meta’ della riduzione e in significativo miglioramento rispetto al -1% dei primi 4 mesi dell’anno) con un ritorno all’utile. Pellegrino ha proceduto alla rivalutazione dei suoi stabilimenti, sfruttando l’opportunita’ offerta dalla legislazione fiscale di pagare un piccolo importo nel 2009 e di ottenere maggiori detrazioni per gli ammortamenti negli anni successivi. Questo spiega quasi interamente il forte balzo del capitale investito da EUR18m a EUR27m. Infine, analizzeremo il capitale circolante: i tempi di pagamento dei clienti si allungano, ma il magazzino si mantiene allineato all’andamento del fatturato (circostanza che troveremo molto raramente nei bilanci delle aziende vinicole…)


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Il fatturato e’ sceso del 9% a EUR16 milioni, con un calo del 5% in Italia e del 10% all’estero, oltre a un incremento delle elisioni. Sulla parte italiana va notato il forte recupero delle vendite in Sicilia, cresciute dell’8% e la tenuta in Lombardia (-2%), cui ha fatto da contr’altare il crollo nel terzo mercato regionale, l’Emilia Romagna (-22%) e nel resto d’Italia (-3.4%). All’estero le vendite sono andate male in Europa (-13%), mentre in America (-4%) e nel resto del mondo (-6%) la performance e’ stata leggermente migliore del dato consolidato.

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I margini sono ovviamente scesi, a fronte di un costo del personale e delle spese generali stabili in valore assoluto. Si e’ deteriorato anche il rapporto tra acquisti e vendite, passato dal 43% al 49%. Cio’ ha comportato un calo del margine operativo lordo da 3 milioni a 1.1 milioni e un azzeramento dell’utile operativo, visto che gli ammortamenti sono leggermente cresciuti proprio a EUR1.1 milioni.
Sotto l’utile operativo ci sono pochi commenti da fare: gli oneri finanziari sono saliti leggermente a causa del debito piu’ elevato (e certamente, nella prima parte dell’anno dei tassi di interesse particolarmente elevati), mentre un piccolo contributo dagli utili non ricorrenti ha consentito di limitare la perdita a poco piu’ di EUR0.1m.

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Le altre cose importanti da notare sul bilancio 2008 di Carlo Pellegrino sono il leggero incremento del debito, dovuto al fatto che la cassa generata dalla gestione non e’ riuscita (di poco) a coprire gli investimenti (EUR1.5m) e che il capitale circolante e’ cresciuto principalmente a causa dell’allungamento dei tempi di incasso dai fornitori. Va anche detto che l’azienda doveva incassare EUR1.6m di contributi che sono invece arrivati nel 2009. Quest’anno il debito sara’ quindi destinato a ridursi. Invece, come vedete dal grafico il magazzino si e’ mantenuto perfettamente allineato alle vendite, e questo e’ un aspetto particolarmente importante da sottolineare, perche’ lo vedremo molto raramente nell’analisi dei bilanci del 2008.

Il debito passa cosi’ da EUR3.9m a EUR5.4m. Ma come dicevamo all’inizio, la Pellegrino ha rivalutato i cespiti per EUR8.1m (su una rivalutazione massima consentita di EUR16m), con un carico fiscale correlato di EUR0.2m, ma con il beneficio futuro di poter ammortizzare tale cifra (e quindi detrarla dal reddito).


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Fondatore e redattore de I numeri del vino. Analista finanziario.

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