Baron de Ley – risultati primo semestre 2009

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I risultati della spagnola Baron de Ley del primo semestre 2009 ci consentono di guardare un po’ avanti per capire cosa puo’ succedere anche alle nostre aziende. Baron de Ley ha un fatturato assimilabile a diverse aziende vinicole italiane ed e’ in un mercato forse anche piu’ in difficolta del nostro. Cosa ci dicono questi numeri? (1) la fase piu’ critica nel mercato domestico (Spagna) sembra essere stata nella seconda parte del 2009, anche se il calo continua. Stanno entrando invece in crisi (almeno per questa azienda) i mercati extraeuropei; (2) le vendite di vino imbottigliato stanno ancora andando male (-13% rispetto al -15% del H2-08); (3) i margini sono in calo, anche se l’azienda si sta adattando al nuovo scenario: nel seconodo semestre 2008 il margine era sceso dal 43% al 34%, nel primo semestre 2009 passa dal 39% al 37%, ma il 37% e’ sequenzialmente meglio del 34% del secondo semestre 2008. Data la stagionalita’ delle vendite, un segnale importante. (4) il capitale circolante continua a detiorarsi leggermente, soprattutto a causa della difficolta’ di incasso dei crediti vs. clienti, mentre il magazzino seppur alto non cresce (il che significa che la produzione si sta adattando alle vendite).


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Passiamo nel dettaglio. Nel primo semestre 2009 Baron de Ley ha fatturato EUR37m (-9%). Il calo delle vendite e’ stato piu’ pronunciato sui vini imbottigliati (-13%), che rappresentano comunque il 90% delle vendite. Dal punto di vista geografico, la Spagna sembra ridurre il calo, con un -8% rispetto al -15% del secondo semestre 2008). Lo stesso vale per l’Unione Europea, dove le vendite scendono del 12% rispetto al -19% del H2-08. L’andamento delle due aree sembra comparabile, dato che nel primo semestre 2008 (con cui confrontiamo questi numeri) l’Europa cresceva per Baron de Ley del 6% mentre la Spagna era gia’ a 0%. Come vedete dal grafico “rolling” cioe’ i 12 mesi, Baron de Ley e’ passata da una fatturato annuo di 95 milioni a fine giugno 2008 agli 83 milioni a fine giugno 2009.

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I margini calano rispetto all’anno scorso ma non sequenzialmente. E’ un dato importante, nel senso che il primo semestre e’ normalmente il meno profittevole dell’anno: questo apre uno spiraglio alla possibilita’ di vedere un margine in recupero nella seconda parte dell’anno, che si confrontera’ con un disastroso H2-08. Il MOL (EBITDA) e’ stato di EUR13.6m, in calo del 15%, ma con un buon 37% di margine. L’utile operativo beneficia del calo degli ammortamenti e scende soltanto del 17% a EUR9.5m, mentre in assenza di oneri finanziari e con una tassazione del 20%, l’utile netto viaggia sui 7 milioni in calo del 20% ma pur sempre un livello del 19% del fatturato.

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Baron de Ley sta attuando una politica di reinvestimento della cassa generata in nuovi impianti e nella struttura industriale. Gli investimenti del primo semestre sono stati 4.4 milioni. In aggiunta, si sta ricomprando le proprie azioni, “restituendo” quindi i soldi agli azionisti. Difatti, il patrimonio netto non si schioda dai 170 milioni di euro nonostante l’utile di 7 milioni. In questo modo Baron de Ley riesce a mantenere dei livelli di ROE (utile netto/patrimonio netto) di tutto rispetto nonostante la crisi. Come vedete dal grafico, il ROCE (ritorno sul capitale) scende dal 13% all’11.6%, mentre il ROE scende soltanto di 0.4% dal 10.3% al 9.9%.


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Un ultima menzione va fatta per il capitale circolante: il magazzino cala di 3 milioni, ma avendo acquistato meno prodotti i debiti verso fornitori scendono di 4 milioni. Inoltre, i crediti verso clienti salgono di 2 milioni nonostante ci siano 12 milioni di fatturato in meno. Da questo, l’assorbimento di capitale circolante di circa 3 milioni di euro.

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Fondatore e redattore de I numeri del vino. Analista finanziario.

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