Il mercato dello Champagne – aggiornamento 2008

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Le vendite di Champagne sono calate da 338 a 322 milioni di bottiglie nel 2008 (-4.8%), dopo una crescita ininterrotta che continuava dal 2000. Le prospettive per questo prodotto sono state fortemente penalizzate dalla crisi di questi mesi. Se ricordate, non piu’ di 1-2 anni fa eravamo in un mercato dove tutti quanti cercavano di capire come fare a sopperire alla domanda in continua crescita (e nonostante i produttori continuassero ad aumentare gli stock per beneficiare dei forti incrementi di prezzo): di qui la decisione di continuare ad aumentare le rese per ettaro e di estendere da 319 a 357 comuni. Oggi siamo nella situazione esattamente contraria: i volumi calano e ci si domanda se non sia il caso di tagliare le rese per tenere il mercato “in tensione”. Va da se che il mercato dello Champagne si presenta oggi come uno dei piu’ critici: le vendite fuori dalla Francia sono in calo del 6.3% nel 2008 a volume (contro un -3.5% della Francia). A essere colpiti da questa crisi sono soprattutto le Maisons, che piu’ sono esposte ai mercati esteri, mentre i Vignerons sono riusciti a incrementare ancora le loro vendite, anche se marginalmente. Quali i peggiori mercati del 2008? Stati Uniti (-19%), Germania (-10%) e Spagna (20%). I migliori? Italia (+2%) e Australia (+6%). Aggiornamento primo semestre 2009? Si parla di un calo delle vendite del 30% rispetto al 2008, in cui il mercato era molto positivo.

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Dicevamo che le vendite sono in calo del 4.8%, e che in Francia il calo e’ stato inferiore, pari al 3.5%: questa e’ storicamente uno dei punti di forza dello Champagne: le vendite in Francia sono una sorta di garanzia, dove il prodotto e’ sempre un “must”. Se guardate i bilanci, per esempio di Vranken Pommery, vi accorgete che la maggior parte degli utili viene proprio da li’.

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Seconda considerazione: cosa succede all’estero. I volumi sono crollati in USA da 21.2 a 17.2m di bottiglie (-19%) per il secondo anno consecutivo. Nel 2006 erano 23.2 milioni: come sapete li’ la crisi ha colpito un anno prima che dalle nostre parti: per lo Champagne gli USA sono ora solo il 5% delle vendite rispetto al 7% di due anni fa. In UK, principale mercato, le vendite fanno -7% a 36 milioni di bottiglie: restano stabili all’11% delle vendite. Perdono terreno, rispetto al calo medi del 4.8% anche Germania (-10% a 11.5m), la Svizzera (-10% a 5.4m) e la Spagna (-20% a 3.6m).

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Terza considerazione: viva gli agricoltori. In questa crisi chi esce con le ossa rotte e’ chi esporta. Le Maisons fanno -7%, le cooperative -6%, mentre i Vignerons fanno +1%. In queste crisi, chi ha allargato di meno il raggio di azione e’ presumibilmente quello che perde di meno…

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Fondatore e redattore de I numeri del vino. Analista finanziario.

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