Questo post sulle esportazioni di vino spumante italiano, che celebra un anno molto positivo come il 2008, lo dedico un po’ anche alle anomalie, invece che soltanto alle note positive. Tutto benissimo dal punto di vista dei numeri totali: le esportazioni hanno raggiunto nel 2008 444 milioni di euro, con una crescita del 15% rispetto al 2007, forti di un incremento delle vendite a volume del 19% a 1.43 milioni di ettolitri. Esistono pero’ a mio avviso un paio di anomalie che rischiano di minare il successo raggiunto nel 2008: primo, le esportazioni verso la Spagna sembrano alquanto anomale, dato che esportiamo a un prezzo 10 volte piu’ alto della media del resto delle esportazioni; secondo, la grande crescita raggiunta nel Regno Unito e’ stata raggiunta essenzialmente grazie ai prezzi, i volumi sono stati in linea con il resto delle esportazioni. C’e’ da preoccuparsi? Gli spumanti italiani stanno vivendo probabilmente un periodo non troppo negativo, grazie al “trading-down” dalla categoria Champagne; va pero’ detto che anche i nostri prodotti dovranno fare i conti con mercati molto piu’ difficili nel 2009. Non e’ un mistero che le esportazioni di spumanti, viste mese dopo messo, abbiano gia’ smesso di crescere a partire da giugno-luglio 2008: come dire the tutto questo +15% del 2008 e’ stato tutto raggiunto nel primo semestre…
This post on the export of Italian sparkling wine celebrates the positive performance of 2008. I will leave space to some anomalies, however, rather than merely to positive notes. Exports reached in 2008 444 million euros, an increase of 15% compared to 2007, thanks to an even higher increase in sales volume by 19% to 1.43 million hectoliters. There are however a couple of anomalies that threaten to undermine the success achieved in 2008: first, exports to Spain seem somewhat unusual, since we export at a price over 10 times above the average for the rest of exports; the growth achieved in the United Kingdom was reached mainly due to prices, volumes have followed the trend of the rest of the countries. Is it a worrying point? Italian sparkling wines are probably experiencing a resilient period, thanks to the “trading down” from the Champagne category, but we must say that our products will face a more difficult 2009. It ‘s not a mystery that exports of sparkling wines, seen month by month have already ceased to grow from June 2008: all this +15% in 2008 was achieved in the first half …
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Nell’ambito di questa crescita tumultuosa (ricordo il +25% del 2007 e il +15% del 2006), i due paesi storici USA e Germania hanno fatto un po’ da freno. Come vedete, la Germania e’ passata da 61 a 68 in 3 anni, cioe’ ha realizzato un +12% contro un +45% del totale export. Gli USA hanno fatto anche peggio: +7% in 3 anni. Le vere forze trainanti le vedete: Regno Unito, Spagna e Russia. Delle tre, come vedremo, la Russia e’ la piu’ “sana”, per quanto geopoliticamente la piu’ pericolosa: la sua crescita si e’ essenzialmente basata sui volumi.
Within this tumultuous growth (remember the +25% of 2007 and +15% in 2006), the two core countries, USA and Germany, represented a brake. As you can see, Germany increased from 61 to 68 million in 3 years, with a +12% against +45% of the total export. The U.S. did even worse: +7% in 3 years. The real driving forces behind figures are three countries: United Kingdom, Spain and Russia. Of the three, as we shall see, Russia is the healthiest, although geopolitically the most dangerous: its growth is essentially based on the volumes.
Le due anomalie sono il Regno Unito e la Spagna. Perche’? Beh, come vede nei prossimi grafici, sono i due mercati dove le esportazioni sono esplose per ragioni, essenzialmente, di variazione del prezzo medio di esportazione. In entrambi i casi, questo prezzo e’ largamente superiore a quello medio del resto delle esportazioni, con il dato sulla Spagna che obiettivamente qualche dubbio dovrebbe porlo a chi registra queste statistiche all’ISTAT.
The two anomalies are the United Kingdom and Spain. Why? Well, as you see in the next graphs, these are the two markets where exports have exploded primarily thanks to the upgrade in the average price of exports. In both cases, this price is’ considerably higher than the average of the rest of the exports. In Spain the figure =objectively should put a doubt to those who enter these statistics in ISTAT.

Vediamo i numeri. (1) fatto 100 l’export in volume a inizio 2007, le esportazioni totali hanno raggiunto un valore di 131. Nel caso del Regno Unito sono arrivate a 130, in quello della Spagna a 118. In altre parole, in questi paesi non si e’ esportato piu’ spumante in volume che nel resto degli altri mercati. (2) Nel Regno Unito esportiamo nel 2008 a EUR6.28 al litro (ma siamo anche arrivati a 6.86 nei 12 mesi a Settembre), contro una media di 3.09 per le esportazioni italiane. (3) In Spagna mandiamo spumante a 43.25 euro al litro (sembra una barzelletta), contro la media di 3. Finiamo con una battuta: chi avrebbe mai immaginato che gli spagnoli bevessero soltanto i migliori spumanti italiani (forse neanche il piu’ caro costa cosi’ tanto all’origine…)?
Let’s see the numbers. (1) made 100 in the export volume at the beginning of 2007, total exports reached a value of 131. In the case of the United Kingdom they came to 130, and in that of Spain 118. In other words, in these countries did not export more product in volume than in the rest of the other markets. (2) In the United Kingdom, exports in 2008 were at EUR6.28 per liter (but we also arrived at 6.86 in the 12 months to September), against an average of 3.09 for Italian exports. (3) We send to Spain “something” at 43.25 euros per liter (it seems like a joke), against the average of 3. Who would have imagined that the Spaniards drank only the best Italian sparkling wines?

Grazie Bacca, sempre svizzero nelle tue elaborazioni… Mi preoccupano i dati sulla Spagna, una spiegazione possibile è che alcuni paesi importatori richiedono triangolazioni su Gibilterra per prodotti premium. Gibilterra è territorio UE ma fuori dall’Unione Doganale, ma appartiene alla Gran Bretagna e non alla Spagna quindi rimane un arcano.
Una domanda sulle fonti: utilizzo spesso coeweb / ISTAT, mi piacerebbe sapere che codici di nomenclatura NC8 utilizzi per fare le analisi aggregate e.g. “vino imbottigliato” o “spumante italiano imbottigliato”. Io solitamente estraggo categoria 2204, che comprende anche lo sfuso, ma mi piacerebbe iniziare a lavorare per categorie come fai tu. Suggerimenti?
Grazie per le tue analisi puntuali,
Massimo
Ciao Massimo,
mi scuso per il ritardo con cui ti rispondo ma ho passato la settimana in viaggio.
Grazie per il tentativo di spiegare l’effetto spagnolo!
Dunque, io su COEWEB uso 3 codici:
– 220410, “Vini spumanti di uve fresche” – e lo chiamo SPUMANTI
– 220421, “Vini di uve fresche, incl. i vini arricchiti di alcole, e mosti di uva la cui fermentazione è stata impedita o fermata con l’aggiunta di alcole “mistelle” presentati in recipienti di contenuto netto = 2 l – vino sfuso nella mia classificazione.
Quindi i miei dati delle esportazioni soffrono dei seguenti difetti:
– non includono i mosti
– aggiungerei, che essendo il mio file basato su dati mensili, se vengono fatte pesanti rettifiche sul passato io me le perdo (vedi commento che qualcuno ha fatto qualche giorno fa)
– quando faccio il prezzo-mix includo anche la tara, perche’ come mi ha insegnato Carlo Flamini del Corriere Vinicolo, questi dati comprendono il peso dell’imballaggio (i dati sono in Kg, che io spaccio per litri).
Un lavoro piu’ fino ma fuori dalla mia portata e’ risalire alle 3 categorie che io tratto tramite la classifiazione NC8, cioe’ quello che fa Assoenologi nei suoi rapporti. Ossia, mettendo insieme un numero x (credo una decina) di serie NC8 ti esce una serie SH6, che sono quelle che uso io. Quindi, dovresti essere in grado di spaccare ulteriormente le categorie che uso io in rossi-bianchi e avere una serie di suddivisioni per regione (diciamo le 4-5 piu’ importanti).
Questo lavoro io non incomincio neanche a farlo, essendo ciclopico, pero’ se ci mettiamo insieme e raccogliamo un altro paio di volontari potremmo mettere su una specie di joint venture dove condividiamo un database excel e poi ciascuno lo usa per il suo scopo…
ciao
bacca
Grazie per le precisazioni, stavolta ero fuori io quindi ti rispondo lungo…
Il lavoro ciclopico è comunque stimolante, dovremmo darci un metodo magari coinvolgendo qualche ente di sttore (penso a UIV con la quale stiamo già collaborando). Se passi a Vinitaly ci trovi al Pad 4 stand B7.
Massimo