Grazie ai dati derivati dal sito statistico della regione piemonte, ho analizzato le tendenze di lungo termine della viticoltura piemontese. Cosa ci indicano questi dati. Per prima cosa evidenziano che la superficie vitata in Piemonte e’ scesa costantemente negli ultimi 20 anni, con una attenuazione della tendenza soltanto negli ultimi 2-3 anni. Ci sono stati due salti rilevanti all’ingiu’ nel 1990-91 e nel 1999-2000. Il trend "secolare mostra un calo del 27% in 21 anni, quindi con un calo "composto" annuo nell’intorno del 1.5%.
Le produzioni hanno seguito questo andamento, ma non del tutto. In particolare, lo stesso calcolo tendenziale sulla produzione di uva e di vino mostra dei cali leggermente inferiori all’1%, diciamo tra 0.5% e 1%. Questo denota una tendenziale salita della resa in quintali per ettaro, a cui corrisponde a sua volta una stabilita’ della resa dell’uva in vino. Diciamo che dal 1984 al 1990 la resa e’ stata di 74q/ha, nel decennio 1991-2000 di 78 quintali, negli ultimi 5 anni di 77 quintali, pero’ con due annate marcatamente scarse (65 e 63 quintali nel 2002 e 2003 rispettivamente) e soltanto una "eccellente" (2004 con 89q/ha).
La resa in vino invece e’ stata relativamente costante, tanto che nel 2005 in Piemonte si sono prodotti 3 milioni di ettoitri di vino, contro i 3.5-4 milioni dei secondi anni 80.