Fonte: Mediobanca Research (www.mbres.it)
Riprendiamo il discorso dello studio Mediobanca per focalizzarci sugli investimenti e sulla solidita’ finanziaria delle aziende vinicole italiane, sempre analizzando I numeri cumulati del 1996 delle prime 92 aziende (sopra 25m di euro di fatturato). Come vedrete dal post, la conclusione e’ piuttosto evidente: (1) le aziende hanno ripreso a investire, confermando i segnali del 2005. (2) Il capitale investito cresce in modo significativo e il ritorno sul capitale del resta su livelli, diciamo cosi’, relativamente bassi. (3) I debiti crescono, ma meno di quanto fa il capitale; quindi, la solidita’ finanziaria delle aziende e’ leggermente migliorata.
We are today analysing the debt level, the capital employed and the investments of the wine companies, according to Mediobanca study, providing date for 92 companies of over 25m sales in Italy. Key conclusions: (1) companies started again to invest heavily, confirming the first signals of 2005; (2) capital employed grew strongly in 2006 implying that the growth of return on capital was not so strong; (3) debts are going up but less than net equity; as a result, the financial stability of the wine sector in Italy was slightly improving in 2006.

Il primo grafico e’ di richiamo, per mostrare come nel 2006 si sia confermata una ripresa degli utili, che potrebbe essere confermata nel 2007 se i buoni segnali dell’incremento del fatturato saranno confermati. Insieme alla ripresa degli utili, riprendono anche gli investimenti, che sono stati di EUR300m nel 2006 rispetto ai EUR220-230m del 2004/05, pari a un rapporto sul fatturato dell’8.1%. Come vedete visivamente dal grafico, si nota una ripresa del ciclo di investimenti i cui primi segni erano gia’ evidenti nel 2005. Inoltre, il capitale circolante continua a crescere e raggiunge il massimo storico del 37% del fatturato, rispetto al 35.7% del 2005 e al 32/33% degli anni precedenti. Questo significa che mettendo insieme investimenti, capitale circolante, tasse e oneri finanziari, le aziende nel 2006 non hanno generato cassa.

We recall that in 2006 wine firms showed a further recovery of profits, which might be confirmed in 2007 given the strong performance of the top line. Capital expenditures started to move up again, reaching EUR300m in 2006 vs. EUR220/230m of 2004/05, with a ratio on sales of 8.1%. As you can see from the graph, the cycle of investments seems to be on the upside. In addition, working capital continued to move up in terms of sales (37% in 2006 vs. 35.7% of 2005 and 32/33% in the previous years). All put together, this means that wine companies did not reduce debt in 2006.

Il risultato lo vedete sul capitale investito, che cresce del 10% nel 2006 (+8% annuo nell’ultimo quinquennio) raggiungendo EUR3828m, di cui EUR2001 di capitale proprio e 1827m di debiti (+3.5% rispetto al 2005).
The result of this is in the growth of capital employed, up 10% in 2006 (+8% p.a. in the last 5 years), reaching EUR3828m, of which EUR2001m of net equity and 1827m of debt (+3.5% vs. 2005).

Con un utile operativo in crescita del 20% e un capitale investito in crescita del 10%, il ritorno sul capitale e’ migliorato. Siamo al 6.7%, rispetto al livello del 6% su cui il settore si era assestato nei due anni precedenti. Questo livello e’ pero’ da spaccare tra le cooperative, che hanno un ritorno medio del 4.3% e le societa’ a controllo italiano che invece sono intorno all’8.7%. Passando invece al ritorno per gli azionisti, come vedete restiamo su livelli intorno al 6% (7% le private e 4% le cooperative) che non e’ per nulla soddisfacente, considerando un costo del capitale azionario che dovrebbe comunque porsi nell’intorno del 7-8%. In altre parole, dati questi numeri, le aziende vinicole non rappresentano un investimento cosi’ interessante per un potenziale azionista (chiaramente questa e’ una grande media, quindi ci sono casi eccellenti e viceversa).
With an EBIT up 20% and a capital employed moving up 10%, the return slightlhy improved. We are at 6.7% vs. 6% of the last 3 years. Broken down between cooperatives and private firms it would be 4.3% and 8.7% respectively. Moving to the return for the shareholders, as you can see we are at 6% (7% for private firms and 4% for cooperatives) which is not very satisfying, considering that a shareholder should require a 7-8% return on equity. In other words, given these numbers, the investment in equity of wine firms does not look, overall, as very interesting.

Infine, cerchiamo di rispondere alla classica domanda. Le aziende vinicole sono solide? Direi proprio di si’, a guardare questi numeri.
I due classici indicatori che vedete nel grafico n.5 vi mostrano un leggero calo sia del rapporto debito/margine lordo che del rapporto debito/capitale. Il rapporto debito/EBITDA vicino a 4x potrebbe essere considerato elevato in alcuni settori, ma non nel mondo del vino dove generalmente a fronte di questi debiti ci sono attivi molto ben identificabili (cioe’ vigne e impianti).
Finally, a graph on the financial stability of wine firms. Both debt/EBITDA and gearing show a slight improvement in 2006 vs. previous years. The debt/EBITDA close to 4x could be considered high, but we remind that most of debt is faced with tangible assets such as vineyards, which are therefore providing a superior guarantee for the lenders.