Constellation Brands – risultati a fine novembre

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Guardiamo oggi al trimestre piu’ importante dell’anno (al 30 Novembre) per Constellation Brands, il leader mondiale nel vino di qualita’, che ha fatto segnare dei risultati un po’ migliori di quelli dei trimestri precedenti, grazie a un recupero delle vendite in USA e una stabilizzazione in Oceania. Detto questo, va comunque sottolineato che il terreno di caccia di CBrands e’ diventata l’Europa. Nel grafico che segue vedete come dei USD977m di fatturato, USD183m siano in Europa con un progresso totale del 27% e “organico” (cioe’ escludendo le acquisizioni) del 4%. Questo e’ penso il messaggio piu’ importante che volevo trasmettere: l’Europa passa dal 13% al 18%. Per il resto, come vedremo, i margini si stanno stabilizzando intorno al 16% dopo un declino durato qualche trimestre e la societa’ sta integrando le acquisizioni (e nuove ne ha annunciato), con un graduale recupero degli utili.

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Constellation Brands posted Q3 results to 30 November showing a recovery vs. the performance of previous quarters, characterised by an improvement of US sales and a stabilisation in Oceania. That said, I think that the key issue to highlight here is that CBrands is starting to target quite heavily Europe. In the graph you can see, the turnover of USD977m is generated in Europe for USD183m, with a 27% jump in sales (4% organic). Therefore, Europe moves from 13% to 18% of sales of quality wine. Other messages from these results: margin is flattening in the region of 16% after a few poor quarters and the company is integrating new acquisitions with a gradual recovery of profits.

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Le Opinioni del vino: le vostre proposte per l'enoteca del futuro

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Il sondaggio sull’enoteca del futuro ha raccolto 44 opinioni, che non sono tante, ma che hanno dato un quadro piuttosto chiaro. Quello che esce e’ che l’enoteca deve sfuggire al fattore prezzo, deve avere un prodotto completamente alternativo alla grande distribuzione, deve rendere l’enoteca anche un luogo dove far ritrovare i propri clienti e deve per quanto possibile far provare i prodotti ai propri clienti. Ma soprattutto, quello che esce e’ il desiderio dei potenziali clienti di “fidarsi” dell’enotecario. La professionalita’ e il fiuto del negoziante sono fattori che emergono sia dalle risposte chiuse che da quelle specifiche. Uno di voi commenta: “Un criterio d’acquisto importante nella mia esperienza e che vorrei sottolineare e’ acquistare da qualcuno che selezioni i prodotti sulla base di propri criteri; e del cui gusto io mi fidi per esperienza”.

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The survey on the future of wine shops collected 44 opinions. The key conclusions are: wine shops should try to avoid the price competition by having an alternative product range vs. the supermarkets, it should try to open the wine shop and to have clients discussing of wine. The test of products has also been considered an important option. However, the bottom line is that customers would like to trust the seller. The expertise of the wine expert is clearly emerging as the most important factor in the comments of people.

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Il valore della produzione di vino in Europa – dati 2004

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Parliamo oggi del valore della produzione vinicola in Europa, cosi’ come definito da una ricerca dell’Unione Europea datata Febbraio 2006 e riferita alla produzione vinicola dell’annata 2004. Bene, secondo questa ricerca il valore della produzione di vini e mosti e’ di 17 miliardi di euro. Di questo valore, poco meno della meta’ e’ concentrato in Francia, poco meno del 30% in Italia, l’8% in Spagna, il 6% in Germania e il restante 9% in tutti gli altri posti. Come potete gia’ capire da questo grafico e da questi numeri, esistono delle forti disparita’ tra le quote di mercato in termini di volumi e di aree vitate e il valore effettivamente generato, come vedremo piu’ in dettaglio nel prosieguo del post.

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We discuss today of the value of wine production in Europe, as defined by a research of European Union dated February 2006 and using data of 2004 vintage. According to this report, the value of wine production in Europe was 17bn euro, of this nearly half was in France, a little less than 30% in Italy, 8% in Spain and 6% in Germany. As you can see from these rough numbers, the proportion between value and quantities of wine produced or planted area was not clearly respected…

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L'equilibrio del mercato del vino in Italia – aggiornamento 2007

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Incuriosito da questi dati sugli stock di vino appena pubblicati, mi sono messo a riguardare i dati del mercato italiano del vino e ho incrociato i numeri di Unione Europea, ISTAT, AC Nielsen/ISMEA e via dicendo per fare un piccolo bilancio del vino italiano: cioe’ produciamo (+), importiamo (+), beviamo (-) e esportiamo (-). Questo dovrebbe essere un primo bilancio. Ci sono poi gli utilizzi industriali (aceto, alcol, brandy e via dicendo) per giungere a una variazione delle scorte. Che e’ il dato che abbiamo dall’Unione Europea. Vi avverto subito che alcuni dati sono stimati e che e’ difficile far quadrare gli anni solari con le campagne vinicole. Pero’ il quadro che ne esce da una chiara idea di quello che sta succedendo: se le previsioni di 40m/hl di vendemmia sono confermate, avremo per la prima volta dopo tanti anni un saldo “primario” negativo per un paio di milioni di ettolitri. Quindi, come vedete dal primo grafico, le scorte potrebbero passare dai 42m/hl a circa 38m/hl assumendo circa 1.5m/hl di utilizzi industriali di vino.

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This post combines several data from different sources (ISTAT, AC Nielsen and European Union), trying to do a small balance of the Italian wine business: in other words we produce (+), we import (+), we export (-) and we drink (-). This balance is to be combined with industrial use of wine (vinegar, alcohol, brandy and so on) to derive the change of inventories. This one is supplied by EU. A disclaimer: some data is estimated and it is difficult to combine the solar year (for export, consumption and import) with the vintage year (for production and inventories. The picture is however quite clear: if the forecasts of 40m/hl wine production in Italy are confirmed, we will have for the first time after many years a “primary” balance negative by a couple of million hl. Inventories of wine might therefore decline from 42m/hl to 38m/hl, assuming roughly 1.5m/hl of industrial use of wine.

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Cantina sociale di Soave – analisi del bilancio 2006-07

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Partiamo con i ringraziamenti: grazie Elisabetta per aver prontamente mandato il bilancio! First, thank you Elisabetta for the prompt answer with the company report!

Il bilancio 2006-07 della cantina di Soave mette in luce il principale vantaggio delle cooperative: la flessibilita’. Due cose noteremo in questo post: primo, che la cooperativa (come gia’ CAVIT) ha tagliato il debito ricorrendo ai soci, in questo caso ritardando i pagamenti delle uve e dei vini apportati. Secondo, che di fronte all’aumento del prezzo delle materie prime esterne, ha ulteriormente tagliato gli acquisti di uve-vini da terzi, riuscendo cosi’ a mantenere i margini invariati. Detto questo, il bilancio a giugno 2007 di Soave e’ molto simile a quello del 2006, con una crescita del 2% del fatturato, un margine operativo lordo in riduzione del 10% ma utili operativi e utili netti (per quanto esigui) allineati a quelli degli anni precedenti.

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2006/07 company report for Cantina Sociale di Soave clearly shows the main advantage of cooperatives: flexibility. Two things will emerge in this post: first, cooperatives (as CAVIT did) can cut debt by transferring it to its shareholders, just by delaying the settlement of the supply of wine and grapes. Secondly, in front of a strong increase in raw material prices, it can rely on its own shareholders’ support and cut external supplies of more expensive grapes. This said, the results to June 2007 for Cantina di Soave are very close to 2006, with a 2% increase in sales, an EBITDA 10% lower than last year but operating profit and net profit (while symbolic) quite close to what the company showed last year.

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