Il prezzo sorgente del vino – studio Morgan Stanley 1999

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Grazie a Francesco, il quale sta lavorando a un rapporto sul mondo del vino per il suo MBA, posso pubblicare qualche dato selezionato da uno studio di Harvard, che a sua volta sfrutta una ricerca del 1999 di Morgan Stanley. In questo studio c’e’ una tabella nella quale viene sostanzialmente evidenziato il cosiddetto prezzo sorgente, con riferimento a una bottiglia che vende al dettaglio a $12, prodotta in USA da Beringer (il famoso marchio di proprieta’, per ora, di Foster’s). Dunque, vi anticipo la conclusione: il prezzo sorgente di questa bottiglia campione e’ $6 cioe’ la meta’ del suo prezzo finale (che immagino non includa la tassazione indiretta tipo l’IVA). Il guadagno del produttore su questa bottiglia e’ di $0.47 (mezzo dollaro). Vediamo quindi come si arriva a questi numeri…


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Jean Jean – un produttore con grandi ambizioni di crescita

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Jean Jean e’ una piccola azienda quotata sul circuito Euronext (con un valore di mercato di EUR32m) che opera principalmente nel sud della Francia. Cominciamo a guardare questa azienda per via del suo aggressivo piano di sviluppo: Jean Jean ha infatti messo nero su bianco i suoi obiettivi di crescita di qui al 2010-2012. In altre parole, conta di poter incrementare le sue vendite dal livello attuale (fine 2007) di circa EUR150m a EUR200m nel 2010-11, che poi dovrebbero diventare EUR250m nel 2012, con un margine operativo del 4% del fatturato. I margini sono inferiori a quelli di altri produttori di dimensioni comparabili, ma se questi obiettivi sono centrati assisteremo a una crescita che nel mondo del vino puo’ ben definirsi tumultuosa. Ci riuscira’? Beh, a guardare i numeri del primo semestre 2008 sembra che sono sulla buona strada…hanno gia’ annunciato un fatturato 2008 di oltre EUR170m di vendite.


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Ripartizione regionale dell'aiuto per arricchimento dei mosti 2008-09

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Fonte: Ministero delle politiche agricole e forestali.

Vi dico subito che l’argomento e’ delicato e che le conclusioni mi sembrano piuttosto sorprendenti, per usare un eufemismo. Dunque, parliamo oggi di quei soldi che l’Italia e’ riuscita a ottenere dall’unione in cambio dello zuccheraggio che i paesi del nord fanno dei propri vini. Si tratta, come abbiamo visto nel post sulla OCM di una misura di carattere transitorio, da 73m per il 2009, altrettanti per il 2010, in calo poi da 59m nel 2011 e a 47m nel 2012 (poi basta). E si tratta di un aiuto per i produttori di vini DOC, DOCG e IGT al fine di arricchire i propri mosti con mosti concentrati o MCR o altri stratagemmi (compresi procedimenti di osmosi inversa) per alzare il grado alcolico. Come potrete apprezzare nell’art. 6 del provvedimento, il provvedimento per il 2008-09 paga EUR1.7 per ettogrado fino a un massimo di 1.5% di alcol nel caso di mosto concentrato e di EUR2.2 per ettogrado in caso di MCR. Ora, quello che a me pare esce dai calcoli e’ che questi sussidi vanno (come ci si potrebbe aspettare) in regioni di grandi produzioni VQPRD di livello medio basso (Emilia Romagna, Veneto), ma anche (e in proporzione in modo quasi incredibile) in regioni come la Sicilia. Ma manteniamoci ai numeri. Questi 73m sono per il 66% destinati al nord Italia, per il 26% al mezzogiorno e soltanto per l’8% al centro italia. Si tratta di una allocazione che forse compensa un po’ quello che abbiamo detto qualche giorno fa sugli aiuti per la riconversione dei vigneti: tanto da una parte, un po’ di meno dall’altra.


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Riprende "Le opinioni del vino"- Sommario di Settembre 2008

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Apro con una buona notizia.
Da lunedi’ mattina riprende le Opinioni del vino, che l’anno scorso aveva suscitato un buon interesse e che sara’ curato da ora in avanti da Danilo Tavecchio. Questo significa che non sara’ piu’ solo una iniziativa invernale, ma dovrebbe essere un impegno, mensile, continuativo. Appuntamento a lunedi’ mattina allora!

Vi avevo avvertito: il mese di settembre sarebbe stato dedicato a questioni finanziarie, che sono poi quelle dove sguazzo con piu’ confidenza. Abbiamo cosi’ analizzato i risultati 2007 di Antinori e Ferdinando Giordano in Italia, i risultati annuali di Foster’s (a giugno 2008) e Cottin Freres (2007). Ci siamo poi mosse su questioni piu’ “astratte” riportando i risultati di uno studio Vinifhlor sui margini e sulla struttura di costo delle aziende vinicole francesi, oltre che una interessante analisi di Constellation Brands sui suoi costi di produzione. Infine, abbiamo aggiornato un vecchio post sulle valutazioni di borsa delle aziende vinicole, anche alla luce del recente crollo dei mercati azionari.

Altro argomento topico sono state le esportazioni, con l’aggiornamento a maggio 2008, ma soprattutto i dati del primo semestre 2008 sia per il totale vini che per gli spumanti, che non hanno avuto a quanto mi risulta una grossa eco sulla stampa: in effetti, c’e’ forse da preoccuparsi un pochino (spumanti esclusi). Abbiamo poi analizzato il mercato tedesco del vino nel 2006.

Infine abbiamo aggiornato le previsioni sulla produzione di vino in Italia del 2008 e ci siamo buttati, a fine mese, in alcuni aggiornamenti sulla regolamentazione, con l’analisi delle misure di sostegno della OCM vino per l’Italia 2009-2014 e e i contributi 2008-09 per l’estirpazione della vite.

Chiudo con un flash da Google Analytics che mostra i principali dati del blog a Settembre: 3881 visitatori unici (il livello piu’alto mai raggiunto) e quasi 13000 pagine viste. Grazie a tutti per l’attenzione.

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GIV – risultati e analisi di bilancio 2007

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File Google spreadsheets.
Prima di passare ai numeri mi corre l’obbligo di ringraziare GIV e la sua responsabile per la comunicazione Tiziana Mori per avermi inviato il bilancio. Il 2007 e’ stato un buon anno per GIV, che ha confermato la sua leadership tra le aziende Italiane del settore con una progressione del fatturato superiore al 10%, con un buon andamento sia in Italia che all’estero, che come sapete per GIV e’ un’area chiave. In questo processo, il gruppo ha dovuto subire un aumento del capitale circolante, che ha portato l’indebitamento a 117m (da 104m), mentre e’ stato portato a termine l’operazione Bolla. In base a questa operazione, mentre GIV continua a fornire il prodotto Bolla a Brown-Forman per il mercato americano (EUR20m), ha cominciato a distribuire il prodotto in Italia. Inoltre, l’Istituto di Sviluppo Agroalimentare, società appartenente al Ministero dell’Agricoltura, e’ intervenuta con un apporto di EUR10m, condividendo con GIV quasi la meta’ dell’investimento in Bolla. Altri eventi importanti stanno però capitando: i due soci principali di GIV (CIV e Cantine Riunite) si sono fusi tra loro con effetto dal 1/8/2008. Questo ha portato il Gruppo a modificare il progetto di evoluzione societaria a suo tempo approvato. Infatti, in GIV Spa (che gestisce dal 1/1/2006 il ramo d’azienda commerciale) verranno conferite anche i rami d’azienda agricolo e produttivo (vigneti e cantine) a completamente del progetto a suo tempo previsto. La presenza, di un socio di riferimento (Cooperativa unificata fra Riunite e Civ) e che si appresta a divenire socio unico del Gruppo, modifica completamente lo scenario. Infatti, GIV Spa, che comunque manterrà una propria autonomia societaria e gestionale resterà legata alla nuova proprietà cooperativa del Gruppo. Per quanto riguarda il 2008, GIV prospetta una annata difficile, causa il difficile scenario economico e i problemi derivanti dalla svalutazione del dollaro… ma passiamo ai numeri.


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