Italia


Lunelli Holding – risultati e analisi di bilancio 2020

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Lunelli, casa madre di Ferrari, Bisol, Surgiva e altri marchi, chiude il 2020 con un calo delle vendite del 20% ma con dati economici e finanziari che restano molto positivi. Come abbiamo già potuto apprezzare negli anni passati, Ferrari fornisce un contributo formidabile, che non è mancato neppure nel 2020, nonostante le vendite del marchio siano scese del 15% a 67 milioni di euro (grafico all’interno dove potete vedere l’andamento contro Berlucchi e Ca del Bosco): l’EBITDA dichiarato nel bilancio si attesta a 20 milioni di euro, soltanto 3 milioni sotto il record del 2019 e di fatto in linea con gli anni precedenti. I dati di bilancio che potete vedere in grafici e tabelle nel resto del post mostrano poi una contrazione molto pesante delle vendite di Bisol (da 18 a 11 milioni di euro, quasi -40%), causata dalla forte esposizione al mercato della ristorazione inglese. Non ci sono dati sui margini di Bisol (sempre alle prese con i problemi e le cause legali legati alle chiusure difettose del 2018), come già nel 2019, ma se prendiamo l’EBITDA di Ferrari e lo confrontiamo con quello consolidato (18 milioni di euro), arriviamo a un deficit di 2.4 milioni di euro, contro 0.5-1 milione degli anni passati: un valore questo da dividere tra Bisol (che nel 2018 perdeva 1.7 milioni di euro e tutte le altre attività, che nel 2019 ne guadagnavano circa 1. Comunque, a titolo di riassunto, Lunelli ha riportato un utile operativo di 10 milioni di euro, contro 15 del 2019 e un utile netto di 12 contro 17. Dal punto di vista finanziario, la posizione finanziaria netta di 24 milioni di euro scende di 4 milioni ma il valore degli attivi finanziari (diverse partecipazioni in società quotate) sale da 79 a 92 milioni, e quindi Lunelli è decisamente più ricca che a fine 2019, anche se si nota un forte calo dei crediti verso clienti (20 milioni) che potrebbe nascondere qualche operazione di cessione dei crediti alle banche. Ad ogni modo, l’azienda ha continuato a investire (ben 15 milioni contro 10 del 2019) e come già capitato nel passato, non ha pagato dividendi agli azionisti. Patrimonio netto e capitale investito netto crescono in modo importante per la rivalutazioni (137 milioni solo per Ferrari) consentite dalla legge di bilancio 2020 che consentiranno ampi sgravi fiscali nei prossimi 18 anni.

Fonte: bilancio aziendale consolidato

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La produzione di vino nel mondo 2021 – prima stima OIV

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Fonte: OIV

OIV apre il suo comunicato stampa con un messaggio molto chiaro, che sostanziamente dice: il 2021 sarà un anno con una produzione di vino molto bassa, il terzo anno degli ultimi quattro in cui cade sotto la media storica. Stiamo parlando di un volume produttivo di 250 milioni di ettolitri, il 6% circa sotto la fatidica media di circa 265, che non è stata raggiunta nemmeno nel 2019 e 2020 (260-262 milioni). Ma se nel 2019-20 a mancare all’appello era la produzione nel “nuovo mondo”, e principalmente nell’emisfero sud del mondo, nel 2021 la “crisi” produttiva si concentra nella vecchia Europa dove Italia, Francia e Spagna che storicamente mettevano insieme quasi metà della produzione mondiale (128 milioni in media), quest’anno viaggiano con un deficit di circa 14 milioni di ettolitri, quindi 114. L’Italia con 44.5 milioni di ettolitri è soltanto il 3% sotto la media, la Francia con 34 sta sotto del 22% e nel 2021, caso rarissimo, andrà a produrre meno della Spagna, dove comunque non si ride (35 milioni di ettolitri, 6% sotto media). Tutto ciò porta l’Europa intorno a 145 milioni di ettolitri, 20 meno dell’anno scorso e 11 meno della media storica (-7%). A parziale bilanciamento, i dati mostrano un rimbalzo nei “nuovi” paesi, che comunque presi tutti insieme sono anch’essi leggermente sotto: gli USA con 24 milioni di ettolitri sono circa il 4% sopra media, Australia e Cile sono andati molto bene, circa il 15-20% meglio delle loro medie ma dopo un 2020 molto difficile, solo l’Argentina sembra essere sotto i livelli storici, anche se in deciso recupero sul 2020. Mancano, come noterete i dati sulla Cina. Come sempre i numeri sono aggiornati nelle tabelle di Solonumeri, mentre tabelle e grafici sono nel seguito del post.

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Sardegna – dati di produzione dei vini DOC (2019)

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Trovate all’interno del post le tabelle relative agli ettari rivendicati, ettolitri certificati, ettolitri imbottigliati e valore della produzione (ai prezzi di base) delle DOC più rilevanti della regione Sardegna. I dati sono ricavati dalle pubblicazioni ISMEA. Si riferiscono agli anni 2016-2019 per le seguenti DOC: Vermentino di Sardegna, Cannonau di Sardegna, Vermentino di Gallura, Carignano del Sulcis, Monica di Sardegna, Alghero, Nuragus di Cagliari, Moscato di Sardegna, Nasco di Cagliari, Cagliari, Mandrolisai, Campidano di Terralba, Vernaccia di Oristano, Malvasia di Bosa.

Vista la laboriosità dell’elaborazione dei dati ho omesso le denominazioni meno rilevanti (in base al valore).

Per ottenere i dati in formato Excel contattatemi.

Tabelle allegate nel resto del post
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Antinori – risultati e analisi di bilancio 2020

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Anche in un anno difficile come il 2020 i numeri di Antinori sono eccellenti, sia per quanto riguarda il livello dei margini (31% utile operativo sulle vendite) che per quanto riguarda la generazione di cassa, visto l’incremento del surplus da 80 a 103 milioni di euro dopo aver spesato ben 42 milioni di investimenti. La perdita di fatturato del 2020 (-13% a 213 milioni) è destinata secondo gli amministatori a essere completamente recuperata nel 2021. Nel recente articolo pubblicato da Il Sole 24 Ore,  l’amministratore delegato ha confermato che tale obiettivo è alla portata, anche se si è poi detto prudente sul 2022 che difficilmente mostrerà una crescita a causa della scarsità dei volumi delle precedenti vendemmie (con presumibile riferimento è alle gelate di aprile 2021 che in alcune zone hanno ridotto sensibilmente i volumi di produzione della vendemmia). La strategia del gruppo è qui ben delineata: Antinori ha come obiettivo il costante miglioramento del mix di prodotto più che l’incremento dei volumi (attualmente 21 milioni di bottiglie prodotte quasi esclusivamente utilizzando i 3000 ettari di proprietà), con un richiamo evidente al mondo del “lusso assoluto” (Hermes). Va ricordato, prima di entrare in un commento più dettagliato dei dati 2020, che l’azienda ha acquistato il 70% di Jermann, famoso produttore di vini bianchi in Friuli Venezia Giulia.

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Le esportazioni di vino nel mondo – aggiornamento primo semestre 2021

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Pubblichiamo oggi i dati delle esportazioni di vino del primo semestre dei principali produttori. Purtroppo, non è completo come negli anni scorsi, non essendo riuscito a reperire i dati di Cile, Argentina e Sud Africa. Essendoci però tutti gli altri ho pensato fosse comunque interessante dargli uno sguardo. Bene, cominciando dalla fine, l’Italia come ha sempre fatto è andata meglio quando le cose andavano peggio (2020) che non quando le cose sono cominciate a migliorare (2021). Il nostro dato di +11% sul 2019 nel semestre 2021 (3.3 miliardi di euro) è perfettamente allineato a quello francese (+11% a 5.2 miliardi di euro) e meglio di quello spagnolo (+8% a 1.4 miliardi) e della maggiorparte degli altri paesi esportatori. In questo senso, se dovessimo fare il calcolo della quota di mercato diremmo che tra il 2019 e il 2021 siamo passati da poco meno del 23% al 23.7% (sempre calcolata su base 11 produttori). Se però avessimo calcolato il dato a giugno 2020 eravamo vicini al 25%. Ad ogni modo, noterete il forte calo dell’Australia, -26% sul dato 2019 da mettere in relazione con i problemi relativi alla Cina, ma anche i cali del 9% della Nuova Zelanda e del 7% della Germania, mentre invece sono cresciute sia le esportazioni degli USA (+6% sul 2019) che quelle del Portogallo (+17%). All’interno del post trovate tabelle e grafici, buona consultazione.

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